mercoledì 18 luglio 2007
Kashan, la città dei tappeti
A metà strada tra Teheran e Isfahan, a un'altitudine di 1.600 metri, sorge la città di Kashan, un'oasi famosa per la sua seta, la sua ceramica, il suo rame, la sua acqua di rose e, soprattutto, per i suoi tappeti. Essi sono conosciuti con il nome di Kashan Motashemi, che deriva probabilmente dal nome di uno dei primi artigiani, e sono spesso caratterizzati dagli stessi colori e lo stesso tipo di decorazioni. Il campo è quasi sempre decorato da un medaglione centrale, che termina, lungo le assi verticali, con 2 corone fiorite. Il resto del campo presenta un intreccio fitto di fiori e viticci. Ai 4 angoli del tappeto una ricca cornice delimita un motivo che richiama disegni e colori del medaglione centrale. La bordura dei tappeti è composta da 2 o da 4 cornici secondarie che fiancheggiano quella principale, decorata quasi sempre con il motivo herati di bordura, mentre le secondarie presentano la decorazione della rosetta e del ramo a serpentina. I colori tipici dei tappeti di Kashan sono il rosso mattone e il blu cupo. Ma Kashan, oltre che per i tappeti, merita una visita anche per la Casa di Boroujerdi e il Giardino di Fin. La prima è una costruzione molto particolare, con delle torri del vento e delle decorazioni floreali in stucco, che rimangono impresse nella mente. Mentre il Giardino di Fin, chiamato anche Bagh-e Shah, si trova a 6 km a sud-ovest da Kashan e ospita il palazzo a due piani del Grande Shah Abbas e la sorgente eterna di Solaimanyeb, la cui acqua in passato veniva usata anche per scopi terapeutici. A questa pagina è possibile vedere alcune immagini di Kashan.
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