giovedì 25 giugno 2015

Saint George, la chiesa di legno più alta del mondo

In molti dicono che la chiesa di Saint George, che si trova nella capitale della Guyana, Georgetown, è la chiesa di legno più alta del mondo, con i suoi 43,5 metri di altezza massima. Comunque, se non è la più alta, è sicuramente una delle più alte al mondo tra quelle costruite in legno. La prima pietra di questa chiesa, anzi, il primo pezzo di legno, fu posto nel 1889, e la chiesa fu aperta nel 1992, anche se fu definitivamente finita solo nel 1899. Il primo progetto di questa chiesa prevedeva una chiesa in pietra, ma l'idea fu scartata proprio perché una chiesa cosi sarebbe stata troppo "pesante" e troppo costosa; allora lo stesso architetto che aveva fatto il primo progetto, lo rifece prevedendo una chiesa costruita in legno, la maggior parte del quale fu poi legno preso in Guyana e non importato. La chiesa di Saint George è una chiesa anglicana in stile gotico, ed internamente ha tre navate divise da colonne a archi rampanti; ai lati 2 file di 6 finestre colorate per lato assicurano all'interno della chiesa molta luce e un bel gioco di colori. Per chi volesse iniziare a vedere la chiesa di legno più alta del mondo, o una delle più alte del mondo, queste sono alcune immagini, mentre qui si possono vedere alcuni video girati lì.

mercoledì 24 giugno 2015

Sull'isola di Bioko si difende la biodiversità

Bioko è un isola della Guinea Equatoriale e costituisce la parte più settentrionale di questo paese. Infatti in linea d'aria l'isola è all'altezza del Camerun, il paese che confina a nord con la Guinea Equatoriale, ma essa appartiene a tutti gli effetti a quest'ultimo paese, tanto che ne ospita anche la capitale Malabo. E proprio su quest'isola è nato un progetto interessante per difendere la biodiversità del luogo. Sull'isola infatti sono presenti alcuni animali molto rari, di cui alcuni endemici, la cui sopravvivenza viene messa a repentaglio dai cacciatori abusivi che poi rivendono la carne di questi animali nei mercati di Malabo. Tra gli animali più interessanti presenti sull'isola di Bioko, vi sono alcuni primati tra cui il Mandrillus leucophaeus poensis, che si trova solo qui, il colobo nero, il colobo rosso di Pennant, il cercopiteco dalle orecchie rosse, il cercopiteco coronato, il cercopiteco di Preuss, e il cercopiteco nasobianco maggiore. Ebbene, per difendere queste razze minacciate, è nato un progetto interessante frutto della collaborazione tra l'Universidad Nacional de Guinea Ecuatorial ("UNGE") e la Drexel University di Philadelphia. Il progetto si chiama BBPP (Bioko Biodiversity Protection Program) e ha come obiettivo principale la salvaguardia della biodiversità sull'isola di Bioko. Tale obiettivo lo si cerca di raggiungere attraverso molteplici attività che includono un'attività di censimento annuale dei primati e degli animali minacciati sull'isola, un lavoro di una cinquantina di persone che si impegnano a presidiare le zone più minacciate dalla caccia per prevenire le morti degli animali minacciati, un'attività educativa volta a sottolineare come avere gli animali vivi è più importante che mangiarli una volta morti, sia da un punto di vista dell'equilibrio dell'ecosistema dell'isola, sia da un punto di vista economico, una ricerca continua del mercato clandestino della carne dei primati, e il mantenimento, a Moka, di un centro di ricerca sulla vita selvaggia di questi animali minacciati dove si ospitano i turisti per promuovere un eco-turismo e la conoscenza da parte dei turisti degli scienziati e degli studenti universitari che lavorano al progetto. Per chi volesse conoscere più a fondo questo progetto o volesse visitare il centro di Moka, questo è il sito del progetto.

martedì 23 giugno 2015

Il Parco Nazionale di Varela, un parco da difendere

Varela è una località situata a una cinquantina di km dalla città di Sao Domingos, sulla parte settentrionale della costa della Guinea Bissau, vicino al confine con il Senegal. Questa località è all'interno di un Parco Nazionale, che però è a rischio perché al largo delle coste pare ci sia petrolio e sotto il suolo del parco pare ci siano svariati giacimenti minerari ancora non sfruttati. E subito i cinesi per il petrolio e i russi per i minerali si sono fatti avanti e hanno mostrato il loro interesse a sfruttare queste risorse della Guinea Bissau. Questo vorrebbe dire l'alterazione degli habitat e della rande varietà di ecosistemi presenti in loco, che vanno dalle foreste di mangrovie alle zone paludose, dalla savana alle pinete della costa. E quest'alterazione dell'ambiente avrebbe conseguenze negative sia sugli abitanti del posto che sulla fauna e la flora presenti nel parco. Gli abitanti del posto sono costituiti in prevalenza da un'etnia indigena, quella degli Jola, che pare sia uno dei popoli più antichi della zona. Per questo popolo il rapporto con la natura è fondamentale, dai pesci del mare da cui traggono nutrimento, alle coltivazioni di riso, per loro cibo essenziale, fino alle erbe che loro utilizzano a scopo medico; insomma andare a toccare gli ambienti di Varela significherebbe molto probabilmente incidere negativamente sugli Jola che vivono lì. In secondo luogo lo sfruttamento delle risorse primarie trovate in zona significherebbe un duro colpo a numerosi animali, quali le tartarughe marine, che posano le proprie uova sulle spiagge lungo la costa, o gli ippopotami e le gazzelle della savana, o ancora gli uccelli migratori, che abitano le zone di foresta. Varela è una zona della Guinea Bissau ancora abbastanza incontaminata, anche a causa delle difficoltà che si hanno per raggiungerla: pare ci sia solo un autobus ogni giorno di mattina che parte dalla città di Sao Domingos, ma che parte solo se c'è un certo numero di gente; l'alternativa sono i taxi o l'autostop con le poche macchine che si dirigono in quella direzione. E proprio per questo il Parco Nazionale di Varela va difeso. Per chi volesse avere un'idea di ciò che è il Parco Nazionale di Varela, queste sono alcune immagini del posto.

lunedì 22 giugno 2015

Nel mercato tipico di Solola

Solola è una cittadina del Guatemala che conta circa 80.000 abitanti e che è abitata prevalentemente da discendenti del popolo maya. Nel paese questa cittadina è abbastanza nota per due cose. La prima è la vista mozzafiato che offre sul lago Atitlan e sui vulcani circostanti. La seconda è il suo mercato, che si tiene il martedi e il venerdi di ogni settimana. Si tratta di un mercato locale molto tipico, per niente turistico; nel mercato di Solola non troverete souvenir turistici o oggetti d'artigianato fatti per il popolo dei turisti, ma solo beni utili alle comunità locali, come cibo, bevande, scarpe, oggetti utili per la casa e abiti tradizionali. A questo mercato vengono anche dalle città vicine e un aspetto particolare che potrete notare se visiterete il mercato di Solola è che in esso girano gruppi di donne vestite allo stesso modo; il tipo di abito che indossa un gruppo denota da quale comunità esso proviene. I vari abiti differiscono per i colori e per le trame realizzate con la stoffa. Questo è un aspetto che potrete notare bene guardando uno di questi video.

sabato 20 giugno 2015

I piatti tipici di Grenada

Grenada viene chiamata l'isola delle spezie, per la quantità e la varietà di spezie prodotte, tra cui noce moscata, vaniglia, cannella, ginger, chiodi di garofano, zenzero, zafferano, curcuma e pepe; addirittura le spezie sono cosi importanti che una noce moscata stilizzata è disegnata nella bandiera del paese, a rappresentare tutte le spezie che si possono trovare copiose nell'isola. Preparatevi quindi, se siete nell'isola, a dei piatti molto saporiti. Il piatto più tipico di Grenada è forse l'oil down, uno stufato fatto con gnocchi di farina e carne salata, conditi con frutti dell'albero del pane, cipolle, carote, sedano, curcuma e foglie di taro, il tutto cotto a fuoco lento nel latte di cocco in una pentola che gli abitanti del posto chiamano karhee. Altri piatti tipici di Grenada che si possono considerare primi piatti sono la zuppa di zucca, la zuppa di verdura con granchio, la zuppa di callaloo, fatta con foglie di vegetali quali il taro, l'amaranthus o lo xanthosoma, e il riso con i piselli. Come secondi, tra carne e pesce, prevale ovviamente il pesce; oltre al tanto pesce fresco che si può cucinare in vari modi, v'è lo stufato di pesce e l'aragosta alla creola, un po' piccante. Un piatto molto tipico è la bistecca di tartaruga, mentre le lumache di mare vengono cotte in modi molto diversi, e abitualmente insaporite con molto curry; tra i secondi anche le insalate di fave sono molto caratteristiche. Tra i dolci, si può scegliere tra i gelati a base dei tanti frutti esotici che si trovano nell'isola, le palle di tamarindo, l'uva passa, la kurma e la famosa torta alle spezie; i frutti più presenti sull'isola sono il melograno, onnipresente nei parchi e nei giardini, i cachi, i lazzeruoli, le mele cotogne, i fichi d'India, i bagolari, le sorbe, gli avocadi, le annone cherimole e i kiwi. A livello di bevande, quella più caratteristica è forse il punch al rum aromatizzato alla noce moscata, ma anche i cocktail fatti con i frutti esotici si bevono molto.

venerdì 19 giugno 2015

Nella Wadi Rum, la Valle della Luna

E' proprio un paesaggio lunare quello che attende i visitatori al loro ingresso nella Wadi Rum, una valle prevalentemente sabbiosa situata nella regione meridionale della Giordania, circa 60 km a est della città di Aqaba. La valle merita una visita per diversi motivi. Innanzitutto l'aspetto molto suggestivo del suo paesaggio: una vallata di una sabbia che può prendere diverse tonalità di colore, dal bianco al rosso intenso, interrotta da massicci rocciosi e montagne di cui alcune di formazione sabbiosa e altre di origine granitica; la più alta di queste montagne è il monte Rum, alto 1754 metri; non mancano archi e ponti naturali formati dalle rocce, nonché formazioni rocciose isolate a forma di fungo in mezzo al deserto. Il secondo motivo che vale una visita nella Wadi Rum sono i suoi petroglifi, decine di migliaia di incisioni e pitture rupestri risalenti al IV secolo a.c. e sparse un po' in tutta la valle, anche se se ne possono trovare in maggior numero nella località Canyon Ghaz'ali. Terza ragione per visitare la Valle della Luna è costituita dalla fauna e dalla flora, ricche di specie rare ed endemiche. Per quanto riguarda la fauna, qui si possono incontrare la rara volpe rossa, il gatto delle sabbie e l'orice, un'antilope che vive prevalentemente nel deserto. Per quanto riguarda la flora, diverse le specie preziose che si possono incontrare in questa valle; su tutte quella degli anemoni rossi, fiore nazionale della Giordania. Da ultimo, gli abitanti della valle, i beduini, che sono ancora in gran parte nomadi e vestono in maniera tradizionale, e si spostano soprattutto d'estate nella valle pascolando i loro cammelli e le loro capre, da cui prendono anche il latte per nutrirsi e la lana per i loro vestiti. Dal 1998 Wadi Rum è un'area protetta attraverso un progetto interessante, che vede un gruppo di abitanti del posto in prima linea a difendere gli habitat e gli ecosistemi della valle. Per chi volesse intanto prendere familiarità con la Valle della Luna, queste sono alcune immagini, mentre questi sono alcuni video girati lì.

A vedere gli squali balena a Gibuti

Lo squalo balena sembra essere il pesce più grande esistente al mondo, e a Gibuti, questo piccolo stato africano schiacciato tra Eritrea, Somalia e Etiopia, ci sono diversi posti dove è possibile avvistare numerosi squali balena; tra questi la baia di Ghoubbet e il golfo di Tadjoura, dove questo tipo di pesce è stanziale tra i mesi di ottobre e gennaio. Questi pesci sono veramente enormi, possono arrivare a essere lunghi anche più di 15 metri, e possono arrivare a pesare una ventina di tonnellate; essi sono caratterizzati da una pinna dorsale lievemente falciforme e da una pinna caudale con il lobo superiore maggiormente sviluppato; il colore è chiaro nella parte ventrale, mentre nella parte dorsale il colore è blu-verde con un livrea abbastanza omogenea a macchie bianche; un'altra caratteristica degli squali balena è la loro longevità: pare che possano raggiungere anche i cent'anni di età. Nonostante le sue dimensioni questo pesce è abbastanza innocuo per gli uomini ed è anche possibile fare snorkelling tra di loro e stare loro vicini senza temere alcunché; basta utilizzare pochi piccoli accorgimenti, come quello di non toccarli, di non usargli contro il flash, di non tuffarsi mai davanti ad essi, ma sempre di lato, e di non fare movimenti bruschi che possano impaurirli; questi pesci si nutrono prevalentemente di plancton, di piccoli pesci azzurri, calamari e gamberetti, e l'apertura dell'enorme bocca verso la superficie per nutrirsi è uno degli spettacoli più suggestivi che regala questo animale. Per iniziare a vedere un po' di squali balena di Gibuti, queste sono alcune immagini mentre qui li si può ammirare in alcuni video.