lunedì 8 giugno 2015

Le chiese nella roccia di Lalibela

Nel centro dell'Etiopia c'è una cittadina piuttosto piccola dove vi sono ben 11 chiese. Ma non è il numero delle chiese a rendere interessante quel luogo, bensì il fatto che esse siano state costruite tutte nella roccia, scavando nella roccia dal pianoterra. Questa cittadina si chiama Lalibela e deve il suo nome alla figura leggendaria che si narra volle la costruzione di queste chiese. La leggenda racconta che Lalibela da bambino era stato avvolto da uno sciame di api, e che per questo gli era stato dato il nome Lalibela, che nella lingua locale significa le api riconoscono la sovranità; il re fu poi avvelenato, ma sopravvisse al tentato omicidio e quando si risvegliò dal coma, volle costruire 11 chiese nella roccia cosi come diceva di averle viste durante il coma. Nella realtà storica le chiese di Lalibela iniziarono ad essere costruite nel XII secolo d.c. dal re Gadla, che, quando la vera Gerusalmente era caduta in mano ai musulmani, volle costruire una sorta di Gerusalemme d'Etiopia, per dare a tutti i cristiani la possibilità di una meta di pellegrinaggio alternativa a Gerusalemme. Per questo le chiese di questo complesso di Lalibela, chiamate bet, che nella lingua locale significa casa ma anche tempio, richiamano le chiese dei luoghi santi di Gerusalemme e sono separate in due blocchi da un canale artificiale che dovrebbe richiamare il fiume Giordano. A nord di questo canale sono situate 7 delle 11 chiese presenti: la bet medhame alem, la casa del redentore del mondo, la più grande e la più alta che esista al mondo realizzata con una sola pietra; la bet Maryam, la casa di Maria, chiesa rettangolare a 3 navate e l'unica ad avere al suo interno dipinti e affreschi; la bet danaghel - la casa delle vergini martiri; la bet debre sina, anche detta bet mika'el,  la casa del monte Sinai, la bet golgotha - la casa del golgota, interdetta alle donne; la bet giorgis - la casa di san Giorgio, nota per la sua forma a croce greca; e la cappella sellassié, cappella della trinità, luogo sacro che una volta era accessibile solo all'imperatore d'Etiopia, e che ora è sorvegliato da monaci che ne impediscono l'accesso, che contiene la Tomba di Adamo, e in cui è sepolto il fondatore di Lalibela, accanto, dice la leggenda, al sepolcro di Cristo. A a sud del canale artificiale vi sono le altre 4 chiese: la bet amanuel, la casa di Emanuele, posta su un podio a 12 metri di profondità; la bet Abba Libanos, la casa di Abba Libanos; la bet Merkorios, la casa di San Mercurio; e la bet gabrie-rufa'el, la casa degli Arcangeli. In pratica ognuna di questa chiese in principio era un grande massiccio roccioso, che poi è stato lavorato all'esterno, per dare un forma peculiare e specifica ad ognuna, e poi scalpellinato all'interno, per costruire navate, pilastri, archi e finestre. Le chiese sono collegate da tunnel e trincee anch'essi scavati nella roccia. Per avere un'idea di cosa siano le 11 chiese di Lalibela, è possibile vedere queste immagini e questi video.

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