lunedì 30 aprile 2012

L'Al Areen Wildlife Park, riserva naturale del Bahrein

L'Al Areen Wildlife Park è un parco nazionale situato nella zona centro-orientale del Bahrein ed è stato aperto nel 1975. Sono centinaia gli animali che popolano questa riserva naturale, e di questi ve ne sono più di 500 che sono tipici della penisola arabica, come l'orice araba, una particolare specie di antilope, la gazzella reem, o gazzella da sabbia; altri animali sono invece di origine africana, come l'addax, una specie di antilope imparentata da vicino con gli orici, lo struzzo, lo springbox, anch'essa una specie particolare di antilope, l'impala, il dama dama, una specie particolare di cervo, e la zebra di Chapman, una sottospecie di zebra. Alcuni di questi animali sono in gabbia, mentre altri li si può vedere circolare liberamente nel parco. La presenza di numerose specie di uccelli, tra cui pellicani, fenicotteri e anatre, rende la riserva naturale una destinazione favorita dei bird watchers; per quanto riguarda invece la flora presente nel parco, si contano più di 100.000 specie, tra piante e alberi. All'interno dell'Al Areen Wildlife Park è possibile sia circolare liberamente lungo i numerosi sentieri che si snodano in esso, sia effettuare una gita guidata su un bus che si prende all'ingresso del parco, e accompagnati da delle guide che forniscono molte informazioni sul Parco e su ciò che si vede lungo il tragitto. Per avere maggiori informazioni sull'Al Areen Wildlife Park in Bahrein, è possibile visitare questa pagina, in inglese, mentre qui è possibile vedere alcuni video girato nel parco.

lunedì 23 aprile 2012

Exuma, un'isola per ogni giorno dell'anno

A Exuma chi vuole trascorrere un anno sabbatico, potrebbe visitare un'isola al giorno, e poi tornare a casa con la possibilità di esclamare: ho visto tutte le isole di Exuma. Exuma infatti è un piccolo arcipelago di 365 isole, e isolette, cosi si dice, che si trova a sud delle Bahamas. Le due isole principali di questo arcipelago sono Great Exuma, sede del centro abitato più importante dell'arcipelago, George Town, e Little Exuma; queste due isole sono collegate tra di loro da un ponte. Entrambe le isole sono disposte su due coste, di cui quelle che danno sull'Oceano sono fatte prevalentemente di scogliere, mentre quelle che danno sul Mar dei Caraibi ospitano numerose spiagge; tra queste ultime ce ne sono alcune meno frequentate, come Hoopers Bay e Jolly Hall Bay, altre spiagge un po' più frequentate come Runaway Bay e Cocoplum Beach, e poi c'è la spiaggia Tropic of Cancer, a Little Exuma, chiamata cosi perché sotto un chiosco c'è indicata la linea dove passa il Tropico del Cancro. Tratti comuni di tutte queste spiagge sono la bellezza e i colore suggestivi del mare Caraibico e la sabbia fine e bianca di origine corallina. Ma a Exuma, oltre alle spiagge di Great Exuma e Little Exuma, ci sono anche tutte le altre isolette, chiamate Cays, per lo più disabitate, da vedere; alcune di queste si possono visitare in giornata con una barca locale, per gustare dei momenti di intenso rapporto con la natura, fatta di spiagge incontaminate, di acqua cristallina e, talvolta, anche di delfini e tartarughe. Per chi poi si dovesse trovare ad Exuma ad aprile, c'è anche la possibilità di guardare, al porto di George Town, la Family Island Regatta, una regata pittoresca dove competono tra loro barche tradizionali bahamiane fatte a mano, con scafo e albero rigorosamente in legno e vele in tela. Per avere un'idea delle spiagge di Exuma si possono vedere alcune di queste foto e alcuni di questi video.

lunedì 16 aprile 2012

Il tempio di Ateshgah, la casa del fuoco

In persiano atash gah, vuole dire casa del fuoco, atash sta per fuoco e gah sta per letto, da cui casa. Da questa parola deriva il nome di un tempio dell'Azeirbagian, chiamato appunto tempio di Ateshgah. Ma perché questo nome? Perché il tempio sorge in una zona talmente ricca di gas naturale e petrolio che il fuoco si genera spontaneamente dalla terra, impregnata di questo gas e di questo petrolio. E ancora oggi le fiamme di Ateshagh ardono ai 4 angoli del tetto. Il tempio, e l'intero complesso di edifici religiosi che lo circondano, furono costruiti a partire dal XVII secolo, ma questa zona dell'Azerbaigian, dove sorge oggi il villaggio di Surazany, è stato un centro religioso per millenni. E oggi, dopo la sua chiusura come luogo di culto e di permanenza di monaci e pellegrini, forse dovuta alla costruzione lì vicino di impianti per l'estrazione del gas e del petrolio, tutto il complesso di Ateshgah è diventato un museo. Il tempio, situato al centro del complesso, ha conservato la sua struttura quadrangolare e la sua cupola a forma di cipolla, e contiene diverse iscrizioni in sanscrito e in punjabi, un'antica lingua della regione del Punjab, in India e Pakistan. Per chi volesse iniziare a vedere il tempio di Ateshgah virtualmente, queste sono alcune foto, mentre qui si possono vedere dei video girati lì.

martedì 10 aprile 2012

Malam Jabba, stazione sciistica del Pakistan

Si dice che sia l'unica, non si sa, ma probabilmente, se non l'unica, è una delle poche stazioni sciistiche presenti in Pakistan. Si chiama Malam Jabba ed è incastonata all'interno della catena montuosa dell'Hindukush, nel nord del Pakistan, a una distanza di poco più di 300 km dalla capitale pakistana Islamabad, e a circa 40 km dalla città di Saidu Sharif, capitale del distretto di Swat, dove si può arrivare anche con l'aereo. A Malam Jabba ci sono piste da sci, impianti, piste di pattinaggio, e un hotel per coloro che vogliono passare qualche giorno con gli sci ai piedi. In questo mini-comprensorio sciistico pakistano le piste si snodano lungo 800 metri di dislivello, e il punto più alto delle piste arriva a 2.800 metri d'altezza. E per chi fosse interessato, oltre allo sci, anche alla cultura di questo paese, intorno ai resort vi sono anche due stupa buddhisti e 6 monasteri, monumenti che indicano come la zona sia abitata da più di 2.000 anni. Purtroppo negli anni passati questa stazione sciistica è stata interessata dalla guerra tra il governo pakistano e il gruppo locale di talebani, e ha dovuto subire pesanti danneggiamenti; ma dal 2009 il governo pakistano ha iniziato a riprendere il pieno controllo dell'area, e da poco la stazione è stata riaperta ufficialmente con una festa sulla neve, di cui si parla in questo breve video in inglese, organizzata come primo atto di una campagna promozionale volta ad attrarre qui nuovamente turisti, pakistani e internazionali. Qui si possono vedere altri video girati a Malam Jabba, mentre queste sono alcune foto della stazione sciistica.

lunedì 2 aprile 2012

I monasteri di Haghpat e Sanahin, nel nord dell'Armenia

Nel nord dell'Armenia, vicino al confine con la Georgia, vi sono alcuni siti religiosi storici per questo paese. Uno è quello costituito dal monastero di Haghpat, un villaggio situato a pochi km di distanza dalla città di Alaverdi; il monastero di Haghpat è stato costruito nel periodo che va dal X al XIII secolo d.C., ora appartiene alla Chiesa apostolica armena e ospita le tombe di numerosi vescovi; un elemento caratteristico di questo monastero è costituito dai numerosi khachkar che si possono trovare al suo interno; cosa sono i khachkar? Sono dei cippi funerari su cui sono state incise, cone incisioni particolari ed elaborate, delle croci. Si dice che il monastero di Haghpat abbia ospitato anche, nella seconda metà del XVIII, secolo il poeta armeno Sayat-Nova, le cui liriche d'amore sono ancora oggi note tra il popolo armeno. Vicino ad Haghpat, esiste un altro villaggio in cui si trova un altro interessante monastero. Si chiama Sanahin, una parola che in armeno significa "questo è più vecchio di quello", cosa che fa pensare che probabilmente il monastero di Sanahin sia più antico di quello di Haghpat. I due monasteri, quello di Sanahin e di Haghpat sono divisi da una crepa che scorre sotto gli altipiani dove essi sorgono, e per andare da un monastero all'altro per via diretta bisogna prima affrontare la ripida discesa che scende dall'uno e poi la ripida salita che porta all'altro monastero; spesso però per visitare il monastero di Sanahin si prende la funivia da Alaverdi, che, curiosità, si dice fosse la funivia più ripida di tutta l'Unione Sovietica, quando ancora essa esisteva. Anche il monastero di Sanahin oggi appartiene alla Chiesa apostolica armena e anche in esso si possono trovare le sepolture di diversi vescovi e tanti khachkar; al centro di questo monastero sorge la Chiesa di Amenaprkich; mentre la Chiesa di Astvatzatzin, situata a nord del complesso, è la più antica di tutto l'edificio, in quanto fu costruita nella prima metà del X secolo; poco distanti dal monastero si possono poi visitare anche la Chiesa di Odzun, che risale al VI secolo d.C., e un cimitero medievale. Entrambi i monasteri, sia quello di Sanahin sia quello di Haghpat, furono nel Medioevo degli importanti centri culturali ed educativi; in particolare, il monastero di Sanahin era noto per la sua scuola per miniatori e calligrafi. Per iniziare a vedere almeno virtualmente il monastero di Haghpat, si possono vedere alcuni di questi video o alcune di queste immagini, mentre per conoscere più da vicino il monastero di Sanahin, si possono incominciare a vedere alcune di queste immagini o alcuni di questi video.