lunedì 26 ottobre 2009

Chisinau, verde capitale della Moldavia

Una leggenda sulla città narra che Chisinau, capitale della Moldavia, sia stata fondata da alcuni monaci ortodossi che, avendo trovato una sorgente d'acqua nella zona in cui oggi sorge la città, abbiano costruito la Chiesa di San Masaracchio, costruzione intorno a cui successivamente si sviluppò il centro abitato. Da qui il nome della capitale moldava, Chisinau, che sembra derivare da chisla noua, che in rumeno antico significa sorgente nuova. E il verde che si trova in questa città sembra ricordare il suo legame con l'acqua. Cuore della città è proprio un parco, il parco Stefan cel Mare, in onore di colui che fu principe di Moldavia dal 1457 al 1504. All'ingresso del parco la statua commemorativa del principe, che per gli abitanti di Chisinau è anche l'eroe della liberazione dall'invasore ottomano e un santo venerato dagli ortodossi orientali. Oltre al parco Stefan cel Mare, a Chisinau sorgono diverse costruzioni degne di una visita. Tra queste il Teatro dell'Opera e del Balletto, il Palazzo Presidenziale, noto ai locali anche come Palazzo di Vetro, il Palazzo del Governo Moldavo, situato nella Piazza delle Grandi Adunate Nazionali, l'Arco di Trionfo, costruito nel 1840 a memoria della vittoria dell'esercito dello zar contro i turchi, e la Cattedrale ortodossa della Nascita di Nostro Signore, di stile classico russo, con tutt'intorno un bel parco fiorito. Altri palazzi degni di nota sono il Palazzo del Municipio, costruito nel 1902 dagli architetti Bernardazzi e Elladi in stile gotico veneziano e la Sala dell'Organo, un edificio costruito intorno al 1920 e contenente un organo costituito da 3.000 tube. Viali lunghi e larghi e parchi piccoli e grandi sparsi qua e là per la città, fanno di Chisinau una città tutta da camminare, che, nata ieri da una sorgente, giace oggi lungo un fiume, il fiume Bic, al centro della Moldavia. Per approfondire la propria conoscenza di Chisinau, queste sono alcune immagini della città, mentre qui si possono trovare alcuni video girati lì. Per chi poi volesse visitare la città, questo è un sito dove trovare informazioni utili.

lunedì 19 ottobre 2009

Nan Madol, importante sito archeologico della Micronesia

Sulla costa orientale dell'isola di Pohnpei, in Micronesia, giace un sito archeologico molto interessante, i cui resti raccontano la storia della grande dinastia Saudeleur, che si insediò in questa zona del mondo nel periodo compreso tra il 1.200 e il 1.500 d.C. Il suo nome è Nan Madol ed è costituito nel suo insieme da circa 92 isolette collegate tra loro da una fitta rete di piccoli canali. Tutta l'area si estende per circa 18 km quadrati e la si può raggiungere in barca da Kolonia, attraverso dei piccoli canaletti dall'acqua molto bassa, o a piedi attraversando l'isola di Temwen. Sulle isolette di Nan Madol ci si imbatte in numerosissimi resti archeologici di mura e di complessi funerari, dove i rappresentanti religiosi della dinastia Saudeleur officiavano i loro riti. Tra le strutture antiche rimaste in piedi, v'è il Nan Douwas, un complesso circondato da mura alte 8 metri costruite intorno a delle cripte funerarie. Tutti questi resti sembrano risalire al 1.200 d.C., ma dagli studi archeologici fatti, si desume che questa zona fu abitata a partire dal 200 a.C. Si tratta di una zona inospitale, senza acqua potabile e cibo, dove per vivere bisogna, e bisognava anche secoli e secoli fa, andare a raccogliere acqua e cibo altrove. Per incominciare a conoscere meglio Nan Madol, queste sono alcune immagini che raffigurano il sito archeologico, questo è un sito dove è possibile leggere una descrizione più dettagliata del posto, in inglese, mentre questo è un video girato là.

lunedì 12 ottobre 2009

Le terre colorate di Chamarel nell'isola di Mauritius

Al centro dell'isola di Mauritius, sul versante sud-occidentale, si trova uno dei luoghi più affascinanti di questo paese: le terre colorate di Chamarel, dette in francese le Terres de Couleurs. Si tratta di una serie di dune fatte di roccia e di sabbia che, in uno spazio limitato, hanno colorazioni diverse, che vanno dal giallo al viola, passando per il rosa e il blu, con una serie molteplice di gradazioni e di sfumature. A seconda dell'esposizione ai raggi solari, queste dune offrono agli spettatori un caleidoscopio affascinante di colori. Questo fenomeno è frutto del raffreddamento, a diverse temperature e in diversi momenti, di rocce vulcaniche nella zona avvenuto nel corso del tempo. Eruzioni successive hanno depositato strati di lava e ceneri, che hanno creato un lungo processo di erosione creando diversi colori: blu, verdi, rosse, gialle e viola. Lo spettacolo multicolore di Chamarel raggiunge forse il suo top al mattino presto e alla sera prima del tramonto del sole. E' molto particolare anche la collocazione di questo terreno increspato e colorato: si trova all'interno di un'area verde dalla fitta vegetazione, come se fosse un'oasi all'incontrario, una zona desertica limitata nello spazio all'interno di una zona verde ricca di alberi e di acqua. Tant'è vero che vicino alle terre colorate si trovano anche delle cascate, le cascate di Tamarin, immerse nel verde della zona. Per iniziare ad apprezzare la bellezza delle terre colorate di Chamarel è possibile vedere questo video e queste immagini. Per chi invece fosse interessato a visitare le terre colorate di Chamarel, questo è il sito dell'Ente del Turismo dell'Isola di Mauritius, dove si possono trovare informazioni utili.

lunedì 5 ottobre 2009

Koumbi Saleh, importante sito archeologico della Mauritania

Per molti è il più importante sito archeologico della Mauritania. Si chiama Koumbi Saleh, o Kumbi Saleh, e si trova a sud-est del paese africano. Il sito ospita i resti di quella che fu l'antica capitale dell'Impero del Ghana, che raggiunse il suo culmine nel 7° secolo d.C. L'origine della città, riscoperta grazie ad alcuni scavi avvenuti all'inizio del secolo scorso, in realtà risale al 3° secolo d.C., quando il popolo dei Mandé controllava le rotte commerciali tra Koumbi Saleh, Aoudaghost e Timbuktu. Ma solo dopo che assunse a capitale dell'Impero del Ghana, Koumbi Saleh divenne una delle città più grandi e più popolose dell'Africa Occidentale. Questo intorno all'11° secolo d.C. La città era composta da due parti. La parte settentrionale era famosa per le ben 12 moschee che ospitava, mentre la parte meridionale, chiamata al Ghala, ospitava il palazzo reale. Per iniziare a conoscere meglio il sito archeologico di Koumbi Saleh in Mauritania, è possibile vedere queste immagini, mentre per andare a visitare il sito, situato vicino alla strada principale che collega Ayoun al Atrous a Nema, bisogna informarsi preventivamente su come arrivare, in quanto è difficile muoversi in quella zona con mezzi di trasporto pubblici e locali, ed è meglio avere mezzi propri.