lunedì 25 agosto 2008

Ladbyskibet, la tomba vichinga con tanto di nave dentro

Sull'isola danese di Funen, a ovest della città di Kerteminde, giace il villaggio di Ladby. A poco più di 1 km da questo villaggio sorge Ladbyskibet, la località dove, in mezzo a un prato, sotto un tumulo di terra, sorge una tomba vichinga che risale al decimo secolo e che contiene i resti di una nave vichinga. La presenza di questa nave in un sepolcro si spiega con il fatto che questa è la tomba di un capo vichingo, e quando moriva un capo vichingo, egli era sepolto con tutti gli oggetti più importanti che avevano caratterizzato la sua vita, in modo che i beni di cui egli aveva goduto durante la vita terrena, continuassero ad accompagnarlo anche nell'aldilà. Per questo, oltre alla nave, vicino alla salma erano state poste anche armi, cibo, bevande, gioielli e oggetti di artigianato, che il capo vichingo aveva usato durante la sua vita. Oltre agli oggetti, erano stati sepolti insieme a lui, sempre per lo stesso motivo, anche i suoi animali, cani e cavalli, di cui risultano ancora visibili alcune ossa. La nave vichinga di Ladbyskibet, lunga più di 21 metri e larga circa 3, era stata costruita prevalentemente in legno, materiale che s'è interamente decomposto ed è scomparso. Essa presentava probabilmente decorazioni che riprendevano la figura del dragone, animale che spesso ritornava, con le sue forme, nelle costruzioni dei vichinghi. Della nave sono rimasti intatti, e sono tuttora visibili, le piccole parti in ferro, come gli anelli e le punte che erano attaccate in vari punti della nave. Vicino alla tomba di Ladbyskibet sorge oggi anche un museo che contiene delle copie degli oggetti sepolcrali che erano presenti nella tomba, e che mostra alcuni aspetti e alcune caratteristiche della vita dei vichinghi e della loro concezione della morte e dell'aldilà. Qui è possibile vedere alcune immagini della tomba di Ladbyskibet e di quello che rimane della nave in essa contenuta.

lunedì 18 agosto 2008

A Puerto Viejo de Talamanca, a contatto con i Bribri

Puerto Viejo de Talamanca è una cittadina situata nella zona sudorientale del Costa Rica, nella provincia di Limón. Nota soprattutto come punto di ritrovo dei surfisti e degli appassionati di reggae, Puerto Viejo de Talamanca offre però un'altra opportunità interessante a chi la visita, quella cioè di incontrare la popolazione indigena dei Bribri, un'etnia presente sia in Costa Rica che a Panama, costituita oggi da poche decine di migliaia di persone. Essi tendono a vivere abbastanza isolati, senza troppi contatti con ciò che li circonda, e questo ha permesso loro di conservare alcuni aspetti della loro cultura tradizionale e di resistere maggiormente al processo di assimilazione alla cultura occidentale. I Bribri vivono essenzialmente di agricultura, spesso in villaggi senza elettricità e acqua corrente, parlano una loro lingua e costruiscono da sé gran parte degli oggetti utili alla propria sussistenza e anche i medicinali necessari in caso di malattie. In una piccola tribù di Bribri, chiamata Kekoldi, si svolge un'attività curiosa: l'allevamento di iguane, spesso oggetto di una caccia aggressiva in queste zone. Questo popolo preserva e nutre le iguane per i primi 5 anni di vita per poi restituirle alla natura selvaggia, assicurando a questa specie profiferazione e conservazione, nonostante la minaccia della caccia. Per approfondire la conoscenza del popolo Bribri, è possibile vedere questi video.

lunedì 11 agosto 2008

Angkor Wat, il sito religioso più grande al mondo

Angkor Wat rappresenta uno dei luoghi religiosi dell'antichità più maestosi e più stupefacenti di tutto il mondo. Si tratta di un grandissimo tempio situato nel sito archeologico di Angkor, a poco più di 5 km dalla città cambogiana di Siem Reap. Il tempio, il cui nome significa "Tempio della città", risale al periodo della civiltà khmer, la più importante nella storia della Cambogia, e fu fatto costruire dal re Suryavarman II. La costruzione del tempio richiese meno di 40 anni, dal 1113 al 1150, e questo appare molto sorprendente se guardiamo la grandezza e l'imponenza del sito. Il tempio infatti è lungo, da est a ovest, 1,5 km, mentre da nord a sud, 1,3 km, ed è circondato da un muro lungo 3,6 km e da un fossato sotto cui scorrono 3 gallerie rettangolari poste l'una sopra l'altra. Questo tempio è cosi importante per la Cambogia che appare, in forma stilizzata, nella sua bandiera, come simbolo del paese. Il tempio è dedicato a Vishnu, uno dei 3 aspetti della divinità secondo la religione induista, insieme a Brahma e Shiva, e sembra che sia stato fatto costruire come mausoleo del re Suryavarman II, dal momento che l'ingresso principale è a ovest, caratteristica tipica dei templi funerari della civiltà khmer. Per gli appassionati di architettura e di arte, Angkor Wat è una delle rappresentazioni più imponenti dell'architettura khmer, ed è un misto tra 2 stili architettonici che si sono susseguiti nella costruzione di edifici religiosi durante la civiltà khmer, quello del tempio collina, dove il tempio, circondato da un fossato, è la rappresentazione del Monte Meru, la sede delle divinità, e quello successivo dei templi a galleria, che si ritrova nelle gallerie sottostanti il fossato. In messo al tempo vi sono 5 torri, che rappresentano le cinque cime del Monte Meru, mentre le mura e il fossato circostanti il tempio rappresentano le montagne e gli oceani che circondano le montagne divine. Per rendersi conto dell'imponenza di Angkor Wat, queste sono alcune immagini, mentre questi sono alcuni video che riprendono il sito.

giovedì 7 agosto 2008

I Senufo, etnia africana presente in Costa d'Avorio, Mali e Burkina Faso

I Senufo sono un'etnia africana che vive nel nord della Costa d'Avorio, in Mali e nel Burkina Faso e che è arrivata in queste regioni nei secoli XV e XVI con un movimento migratorio da nord a sud. La società dei Senufo è organizzata secondo un rigido schema gerarchico. Coloro che stanno più in alto nella scala sociale sono gli agricoltori, mentre gli ultimi sono i musicisti. La loro economia è basata essenzialmente sulla coltivazione della terra, e infatti all'interno di ogni villaggio, quale che sia la sua composizione, si possono sempre trovare giovani uomini dediti all'agricoltura, che contribuiscono allo sviluppo dell'economia del villaggio. La coltivazione e il commercio dei beni che la terra dà ai Senufo costituiscono il cuore della loro economia. Addirittura durante il loro lavoro essi ingaggiano come delle gare per vedere chi riesce a zappare più velocemente la terra, trasformando quasi il lavoro in gioco. Chi vince diventa sambali, titolo che viene considerato uno dei più grandi onori che un uomo possa avere. Un sambali non solo è rispettato e stimato in gioventù, ma avrà anche ruoli di guida del popolo nella sua vecchiaia. Tutti questi elementi sono una chiara dimostrazione di come il legame con la terra sia importante nella cultura e nella vita dei Senufo. I bambini e i ragazzi Senufo crescono in luoghi detti poro, spesso situati in mezzo alla foresta. Nei poro i ragazzi vegono educati come a scuola e realizzano prodotti artigianali in legno come maschere e sculture. Nelle comunità Senufo le donne si occupano principalmente della cucina. Cucinare bene per una donna Senufo è molto importante, perché il non possedere questa qualità è motivo di vergogna. Dal punto di vista della religione, i Senufo sono animisti, considerano il mondo come governato da spiriti a cui devono culti e sacrifici, che devono essere sempre eseguiti alla perfezione per non attirare la loro ira sul villaggio. Per approfondire la conoscenza dei Senufo, questi sono alcuni video che li ritraggono e in cui è possibile vederli in alcune loro danze tipiche, mentre qui si possono vedere alcune immagini che ritraggono persone Senufo o loro prodotti artigianali.

lunedì 4 agosto 2008

Il tempio di Beomeosa, importante centro del buddismo coreano

In Corea del Sud vi sono molti templi che raccontano la storia del buddismo coreano e dei monaci che hanno sviluppato il buddismo in questo paese. Tra questi forse il più importante è quello di Beomeosa, o Pomosa, costruito sui pendii del monte Kumjong, nella zona di Busan, la seconda città della Corea del Sud. Il suo nome significa "Tempio del pesce Nirvana". Questo tempio fu costruito nel 678 durante il regno di Silla e si dice che il fondatore sia stato il monaco Uisang, importante figura del buddismo coreano in quanto fu il fondatore del movimento Hwaeom, la versione coreana della Scuola Huayan del buddismo cinese. Dopo il suo ritorno dalla Cina, il monaco Uisang si dedicò alla diffusione del suo insegnamento e si dice che costruì una decina di templi in cui si insegnava la sua dottrina. Attualmente il tempio di Beomeosa è costituito da 7 siti principali, chiamati in inglese, rispettivamente, National Treasure 250 (Three Story Stone Pagoda), National Treasure 434 (Dae-ungjeon), Tangible Cultural Asset 2 (Jogyemun), Tangible Cultural Asset 11 (Wonhyoam Eastern Pagoda), Tangible Cultural Asset 12 (Wonhyoam Western Pagoda), Tangible Cultural Asset 15 (Flag Pole Holder), Tangible Cultural Asset 16 (Stone Lamp). Intorno al complesso principale del tempio, vi sono altri 11 piccoli monasteri o templi: Chongnyong-am (Blue Lotus Hermitage), Naewon-am (Buddha's Celestial Teaching Hall Hermitage), Kyemyong-am (Rooster's Crow Hermitage), Taesong-am (Great Saint Hermitage), Kumgang-am (Diamond Hermitage), Anyang-am (Peace Nurturing Hermitage), Miruk-am (Maitreya Hermitage), Wonhyo-am (Former hermitage residence of the famous monk, Wonhyo), Saja-am (Lion Hermitage), Mansong-am (Great Teacher Hermitage), Chijang-am (Ksitigarbha Hermitage). Purtroppo 2 incendi, il primo nel 1592 e il secondo nei primi anni del 1600, distrussero parte del complesso, che originariamente era ancora più grande di come appare oggi, ed era arrivato a ospitare più di 1.000 monaci in più di 360 celle. Per conoscere meglio la storia del tempio di Beomeosa è possibile visitare questo sito, in inglese, dove si possono vedere anche alcune immagini del complesso.