lunedì 25 maggio 2009

Il lago Song-Köl, gioiello del Kirghizistan a più di 3.000 metri di altezza

Nella regione centrale del Kirghizistan, a poco più di 3.000 metri di altezza, si trova il lago Song-Köl (chiamato anche Son-Kul), una delle bellezze naturali più interessanti del Kirghizistan. Per arrivarci bisogna percorrere una strada sterrata che fa circa 1.000 metri di dislivello, risalendo una valle abbastanza chiusa e desertica. Quando si arriva a circa 3.000 metri si scollina e si arriva a una valle verde fatta di praterie, dove, nella stagione estiva, si trovano i pastori nomadi che vengono da altre regioni che portano qui su i loro animali a pascolare, soprattutto mucche e cavalli. Sparse qua e là le yurte dei pastori, le abitazioni mobili, simili a grandi tende attrezzate, usate ancora da molti popoli nomadi dell'Asia. Il lago Song-Köl, di un colore turchese intenso, è abbastanza grande per essere un lago d'alta quota tra le montagne. Intorno al lago è possibile imbattersi in diverse specie di animali protetti, tra cui lupi e diversi uccelli acquatici come l'oca indiana. A quest'altezza particolarmente spettacolare è contemplare le luci di alba e tramonto riflesse nel lago, respirando a pieni polmoni l'aria pulita, fresca e cristallina che si respira qui, nel centro del Kirghizistan. In questo video è possibile avere un'idea del paesaggio che si trova sul lago Song-Köl.

lunedì 18 maggio 2009

Lamu, arcipelago, isola e città del Kenya ricche di storia e di bellezze naturali

Nella parte alta della costa kenyana che dà sull'Oceano Indiano, si trova un piccolo arcipelago di sette isole e altre isolette molto piccole che si chiama Lamu. Questo stesso nome è anche il nome di un'isola e di una città dell'arcipelago. Le isole dell'arcipelago di Lamu sono una affianco all'altra, tutte separate da canali di acqua stretti e poco profondi, con distese di mangrovie verso la terra ferma e barriere di corallo e dune di sabbia verso il largo dell'Oceano Indiano. Dell'isola di Lamu, la più importante dell'arcipelago insieme a quella di Manda, molto bella è la sua spiaggia, una distesa di sabbia bianca lunga una dozzina di km costellata di palme e baobab. Passeggiare per le stradine tortuose di Lamu significa entrare in contatto con un mondo e uno stile di vita che sembrano rimasti intatti da secoli, fin da quando sorsero in quest'area i primi insediamenti commerciali degli arabi. La cultura araba si incontrò con quella africana locale e si sviluppò la cultura swahili ed è sempre stata questa commistione a caratterizzare il mondo di Lamu. Un mondo fatto di stradine strettissime, di case colorate con i portoni in legno lavorati dagli artigiani locali, di donne che passeggiano avvolte nei loro bui-bui, e di asini che portano di tutto diffondendo tutt'intorno l'eco del rumore dei loro zoccoli. Anche la città di Lamu offre uno spettacolo storico-culturale degno di nota che parla dell'incontro della cultura araba con quella africana, con il suo centro storico dove gli edifici swahili classici con infissi finemente intagliati si alternano alle piccole moschee sparse per la città. Per chi volesse conoscere meglio l'arcipelago di Lamu, con l'isola e la città che portano questo stesso nome, qui è possibile trovare una mini-guida in inglese, questi sono dei video girati là, mentre qui è possibile vedere alcune foto delle isole di Lamu.

lunedì 11 maggio 2009

Nella regione di Mangistau, lungo la Via della Seta

E' una delle regioni più inospitali del Kazakistan, ma nasconde alcuni dei luoghi storicamente e culturalmente più affascinanti del paese. Si chiama Mangistau ed è una distesa di deserto roccioso lunga circa 400 km che si snoda nella parte occidentale del territorio kazako. La famosa Via della Seta passava proprio di qui e tagliava questa regione da nord a sud fino al Mar Caspio. Lungo il percorso della Via, passando tra canyon, formazioni rocciose e laghi inaspettati, ci si imbatte in antiche necropoli, in cavanserragli abbandonati e in moschee sotterranee. Queste rovine che parlano di un passato ricco di arte e di cultura gli archeologi hanno appena iniziato a studiarlo e a scoprirlo. In alcuni di questi siti archeologici sono state ritrovate delle armature in oro o dei resti ben conservati di antichi carri da combattimento. Nella necropoli a nord di Kyzan, che secondo gli esperti risale al V-IV secolo a.C., sono stati ritrovati reperti che potrebbero aiutare a conoscere gli antichi popoli nomadi che vivevano in quest'area, il loro stile di vita e le loro tradizioni. La regione di Mangistau è anche ricca di riserve naturali protette, tra cui la Ustyurt National Biosphere Preserve, che ospita tante specie animali rare come il muflone di Ustyurt, e la Kaplankyr Natural Preserve, che viene considerata la casa del ghepardo. Nelle zone desertiche di Mangistau si trovano ricchissimi giacimenti di petrolio, di gas e di altre importanti risorse minerali, tutte ricchezze che hanno favorito lo sviluppo della città principale di questa regione, Aktau. Qui è possibile vedere alcune foto scattate nella regione di Mangistau.

lunedì 4 maggio 2009

La valle di Uvda, dove gli uomini si insediarono più di 6.000 anni fa

Quando si pensa a Israele come luogo storico di origine di religioni e civiltà, i primi luoghi che vengono in mente sono Gerusalemme e dintorni. E ciò è oltremodo giustificato, ma in Israele ci sono altri luoghi che parlano dell'origine della civiltà e della storia dell'uomo. Uno di questi è la valle di Uvda, situata a sud del paese, in una delle zone forse meno conosciute e meno frequentate di Israele. Questa valle scorre a ovest della strada che collega il Mar Morto a Eilat, vicino alla valle di Arava. La strada che porta dalla valle di Arava a quella di Uvda è la strada 40, e percorrendo questa strada ci si imbatte in luoghi in cui vi sono segni di presenze e insediamenti umani risalenti a più di 6.000 anni fa. Tra di essi, uno dei più noti è il cosidetto Tempio del Leopardo, posto vicino alla strada che porta verso Ma'aleh Shacharut, che risale a circa 9.000 anni fa e che oggi consiste di alcune pietre e di alcune sculture che rappresentano delle figure feline. Questo, come altri resti di civiltà primitive che si possono incontrare nella valle di Uvda, giaciono in un paesaggio prevalentemente desertico. E qui sta un altro motivo del fascino della valle di Uvda: sotto il suolo desertico e arido della valle scorrono grandi quantità di acqua che provengono dalle montagne vicine. Sotto le dune di sabbia del deserto vi sono ricche risorse idriche che accompagnano tutto il sottosuolo di questa valle. La presenza dell'acqua emerge poi nelle comunità e nelle oasi che si trovano lungo il cammino. E' proprio quest'acqua copiosa che spiega perché i primitivi si insediarono proprio qui. In questo video è possibile vedere delle immagini della valle di Uvda.