sabato 30 giugno 2007

Creta, l'isola più grande della Grecia

Creta è l'isola più grande della Grecia, e con la sua sagoma stretta e lunga si situa tra il Mar Egeo e il Mare Libico. Il territorio dell'isola è prevalentemente montuoso, e la sua cima più alta è il Monte Ida, che raggiunge i 2.456 metri di altezza. Per quanto riguarda invece la zona costiera dell'isola, la costa settentrionale è molto popolata, perché lì le montagne scendono dolcemente verso il mare, mentre la costa meridionale, essendo ripida e scoscesa, è più ostile e meno popolata. A Creta si possono trovare sia spiagge molto turistiche e molto frequentate, sia angoli remoti per chi ama stare solo con la natura. Tra le prime spiagge, per esempio, ci sono Italos e la Star Beach di Hersonissos. che ospita un parco grandissimo sul mare dove si trova di tutto: sport acquatici, pista di kart, bungy jumping, scivoli, pub, ristoranti e discoteche. Mentre tra gli angoli più tranquilli, si consigliano Balos, un posticino raggiungibile a piedi dopo aver percorso con l'auto una strada sterrata su un dirupo lungo la strada che da Kastelli Kissamou porta a Kalivianì, o Elafonissos, una piccola isoletta raggiungibile a piedi, data l'acqua bassa che la separa dalla costa. Ma Creta è anche da visitare per i suoi resti archeologici. Qui la mitologia greca fissa la nascita di Zeus, il padre degli dei, e qui si trova il Palazzo di Minosse, secondo la mitologia uno dei 3 figli di Zeus e potente re nella civiltà minoica, e il famoso labirinto dove rinchiuse il Minotauro. I pochi resti originali di questo palazzo labirintico, distrutto da un terremoto nel 1600 a.C., con le ricostruzioni fatte nell'800 d.C., si trovano a Knossos. Il periodo migliore per visitare Creta è forse la primavera, nel periodo della fioritura, con l'isola letteralmente immersa da gigli, papaveri, crisantemi, gladioli, ranuncoli, e, sugli altipiani, da orchidee giganti e selvatiche, di cui sull'isola se ne trovano ben 80 specie.

venerdì 29 giugno 2007

Sul Monte Olimpo, la dimora degli dei

Secondo la mitologia greca il Monte Olimpo, situato sul confine tra le regioni della Tessaglia e della Macedonia, era la dimora degli dei. La vetta più alta dell'intero massiccio montuoso è il Mitikas, che raggiunge i 2.917 metri di altezza. Tutte le cime della catena montuosa sono costituite da dolomia, calcare e scisti cristallina e sono di altitudine compresa tra i 2300 e i 2900 metri. La maggior parte delle pendici dei monti sono interne al Parco Nazionale del Monte Olimpo, costituito nel 1938 per proteggere l'ecosistema del luogo. Da un punto di vista della vegetazione infatti la zona del Monte Olimpo è uno dei migliori siti botanici d'Europa dal momento che la sua flora conta circa 1700 differenti specie. Per salire sul Monte Olimpo, si deve prima percorrere in auto una strada a tornanti all'interno di un vallone dai fianchi molto ripidi, con le pendici coperte da un bosco fitto di conifere e latifoglie, e poi camminare per circa 2 giorni, con la possibilità di pernottare in un rifugio situato a circa 2.000 metri di altezza. Molto suggestivo è l'attraversamento, lungo la scalata, della gola naturale di Enippeas. A causa dell'intensa evaporazione marina e del dislivello termico, si creano dei fenomeni di condensa che fanno si che la vetta sia quasi sempre circondata da nuvole e nascosta quindi alla vista.

giovedì 28 giugno 2007

L'isola di Kos, tra spiagge dorate e resti archeologici

Nell’antichita', per le sue bellezze, la chiamavano "Isola dei Beati", perche' credevano che lì abitassero dei ed eroi, ed è famosa anche per aver dato i natali ad Ippocrate. Kos è un'isola del Dodecanneso dotata di una vegetazione lussureggiante, di lunghe spiagge dorate che si snodano lungo i 112 km di costa, di un clima tra i migliori del Mediterraneo, e di numerosi monumenti archeologici molto importanti per la storia dell'antica Grecia. Le migliori spiagge dell'isola si trovano nella zona di Kefalos, "testa" in greco, perché se si osserva la morfologia dell'isola sembra di vedere un agnello di cui Kefalos ne e' appunto la testa. Qui si trovano la Paradise Beach, forse la spiaggia più bella dell'isola, e la spiaggia di Agios Stefanos, che si stende ai piedi della basilica paleocristiana di Aghios Nikolas. Da questa spiaggia si può poi raggiungere a nuoto l'isoletta di Agios Stefanos, chiamata piu' comunemente kastri, e arrampicarsi fino all'omonima chiesetta, tutta bianca e azzurra, da cui si gode un ottimo panorama. Altre bellissime spiagge sono Meropida, Psalidi, Agios Fokas, Dimitra, Lambi e Faros, Marcos beach, Camel beach, Virgin beach, Limionas, Aghios Theologos, Aghios Fokas, Tingaki e Marmari. Ma oltre alle spiagge, consigliabile è una visita alla città di Kos, che si sviluppa attorno al porto in un dedalo di viuzze vivacemente animate che si ricongiungono alle caratteristiche moschee di Deftedar e di Hadji Hassan, dietro ai resti dell'antica Agorà. Il monumento piu' significativo di Kos e' il Castello dei Cavalieri, che domina la citta' dall'alto, ma da visitare anche le rovine di Asklepion, il piu antico ospedale del mondo, un tempio dedicato ad Asclepio, che i romani chiamarono Esculapio, il dio greco della medicina.

mercoledì 27 giugno 2007

L'isola di Mykonos, tra spiagge dorate e villaggi pittoreschi

Mykonos è una delle isole più famose e più frequentate delle Cicladi, nonostante sia caratterizzata da colline aride e rocciose. Oltre al suo mare cristallino e alle sue spiagge color oro, affascinano molto i turisti anche la sua allegra vita notturna, e la sua capacità di offrire, anche a distanza di pochi km, sia luoghi di divertimento molto movimentati sia oasi di pace dove riposare in tutta tranquillità. Tra le spiagge più belle di Mykonos v'è Platis Gialos, una spiaggia di sabbia fine dorata che forse è la spiaggia più popolata, da cui partono le barche per raggiungere tutte le altre spiagge dell'isola. Lungo questa spiaggia si trovano numerosi locali e taverne. Ornos è una spiaggia di sabbia fine in una baia sottovento che, insieme a Psarou, costituisce forse la spiaggia più tranquilla dell'isola. Ma forse le due spiagge più note di Mykonos sono la Paradise e la Super Paradise, situate nella zona sud-orientale dell'isola. Super Paradise è una spiaggia per nudisti, e, mentre la parte sinistra della spiaggia è una zona molto movimentata con bar e discoteche, nella parte destra si può trovare un po' più di quiete. Una spiaggia molto lunga mista di sabbia e ciottoli è Elia, accessibile con il bus, mentre Kalafatis è situata in una bellissima baia dove si trova anche un piccolo villaggio di pescatori. Queste sono delle immagini di alcune spiagge di Mykonos. Ma oltre alle spiagge, si consiglia anche una visita alla città capoluogo dell'isola, Chora, una cittadina molto pittoresca disposta ad anfiteatro sulla pendice di una collina, dove si trovano dei mulini che costituiscono uno dei simboli di Mykonos. Chora è una ragnatela affascinante di vicoli con piastrelle concimate con la calce, che passano tra le tipiche casette greche bianchissime con porte e finestre colorate, e le tradizionali chiesette bianche con le cupole rosse, costruite dai marinai che ritornavano salvi da lunghi viaggi in mare. Queste ultime sono ben 400 in tutta l'isola, e la più antica e la più famosa è Paraportiani, all'estremità sud del porto, costruita su due livelli.

martedì 26 giugno 2007

L'isola di Nasso, un tuffo nella storia della Grecia

Nasso è l'isola più grande delle Cicladi, l'arcipelago situato nel Mar Egeo che deve il suo nome alla particolare disposizione circolare delle isole intorno a Dilos, uno dei siti archeologici più significativi del Paese. E' detta anche Naxos e sono molteplici i motivi di interesse per quest'isola. Essa fu infatti il centro della cultura cicladica, sviluppatasi nel III millennio a.C., forse anche per la sua particolare fertilità. Qui ci fu la famosa battaglia tra ateniesi e spartani e qui Arianna fu abbandonata da Teseo dopo la lotta con il minotauro di Creta. Pare che nell'antichità famoso e molto buono fosse considerato anche il vino di Nasso, se Archiloco, poeta greco del VII secolo a.C., lo paragonava al nettare. Altro momumento storico da vedere è la porta di Apollo, Dio del Sole. Da un punto di vista paesaggistico Nasso possiede molte spiagge meta di grandi flussi turistici come Sant'Anna, San Procopio, Alikos, Kastraki, Mikri Vigla, Plaka e San Giorgio, la maggior parte delle quali sono situate sul lato occidentale dell'isola. La capitale dell'isola è la città di Hora, che conta circa 12.000 abitanti, mentre i più importanti villaggi sono Filoti, Apiranthos, Tragea, Koronos, Sangri e Apollonas.

lunedì 25 giugno 2007

Lubecca, gioiello della Germania del nord

Lubecca è una delle città più belle del Nord Europa, che fu fondata nel 1143 dal conte Adolfo II, e che raggiunse il suo apice tra il XIII e il XV secolo, quando diventò la capitale della Lega Anseatica, quell'alleanza di città che nel tardo medioevo e all'inizio dell'epoca moderna mantenne il monopolio dei commerci su gran parte dell'Europa settentrionale e del Mar Baltico. Il simbolo della città è la Holstentor, la porta della città, costruita a partire dal 1464 a difesa del porto, mentre oggi è Museo di storia civica della città. Si tratta di uno dei monumenti più celebri di tutta la Germania e consiste di due torri circolari collegate con un edificio di mattoni che copre il passaggio d'ingresso. E' uno dei più importanti esempi dello stile gotico baltico, che faceva uso principalmente del mattone rosso. Stile che ritorna anche in un altro edificio da visitare nella città, la chiesa di Santa Maria di Lubecca, la terza chiesa della Germania per dimensioni, costruita nel punto più alto della città vecchia. Questa chiesa è stata un modello per l'architettura in mattoni della Germania del nord e la sua forma ha ispirato altre circa 70 chiese della regione baltica. La chiesa possiede la più alta volta in mattoni del mondo (38,5 metri). Altre luoghi da vedere a Lubecca sono il Duomo, che è la più antica opera architettonica della città, la casa dei Buddenbrook con il museo dedicato a Thomas Mann, nato proprio qui, la piazza del mercato, la Rathaus e l'Ospedale di Santo Spirito, che, risalente al XIII secolo, è una delle più antiche istituzioni sociali d'Europa. Ma Lubecca è tutta da vedere, non solo nei suoi edifici più caratteristici. Basti pensare che il suo centro storico ha più di mille case antiche di valore artistico che sono sotto tutela. Prima di venire via, non dimenticarsi di assaggiare i tradizionali dolci in marzapane della città. Per chi volesse iniziare a rendersi conto della bellezza di Lubecca, qui è possibile vedere alcune immagini della città.

giovedì 21 giugno 2007

Calw, la città di Hermann Hesse

Immersa, e anche un po' nascosta, nellla regione della Foresta Nera, sorge Calw, la città di Hermann Hesse. Questa piccola cittadina è situata nella vallata del fiume Nagold, e mentre il suo centro storico è situato a ovest del fiume, i quartieri più recenti sono sulle pendici delle colline della vallata. Visitare Calw significa quasi fare una passeggiata in montagna dato che dal punto più basso a quello più alto della città si sale di quasi 300 metri. Camminando negli stretti vicoli e nelle strette scalinate della cittadina ci si inerpica cosi tra i tradizionali edifici "a graticcio", i monumenti architettonici e i musei. Dal centro storico si può andare a visitare le rovine del monastero, il castello di caccia Hirsau, e le rovine del castello Waldeck. Numerosi sono anche i musei presenti in città, tra cui ovviamente il Museo Hermann Hesse, dedicato allo scrittore, il museo del palazzo Vischer, la torre Der Lange, il museo della conceria, il museo conventuale, e il museo delle case contadine. Per chi invece vuole godersi il paesaggio naturale intorno a Calw, basta dirigersi in Marktplatz e camminare un altro po' di minuti per arrivare al bosco cittadino, che prosegue ininterrottamente collegando il centro della città alla Foresta Nera. La caratteristica principale di Calw è proprio questo connubio tra interessanti siti culturali e paesaggi affascinanti, che solitamente si trovano molto lontano dalle città. Questo il sito della città, per raccogliere altre eventuali informazioni.

Le cascate di Triberg, le più alte della Germania

A Triberg, negli splendidi paesaggi della Foresta Nera, si trovano le cascate più alte della Germania, con un salto di 163 metri. Queste cascate sono formate da 7 gradoni sopra cui precipitano le acque del fiume Gutach. Per arrivare alle cascate si deve acquistare il biglietto nella cittadina di Triberg, e poi scegliere fra tre itinerari diversi, quello "naturale", quello "culturale" e quello "delle cascate", che si differenziano in base alla lunghezza e alla difficoltà del percorso. Sono comunque tutti sentieri poco impegnativi, su cui fare passeggiate abbastanza semplici e alla portata di tutti. Lungo i sentieri si incontrano spesso dei gazebo di legno, dove sostare per riposare durante il cammino e per gustare i suoni e i colori della Foresta Nera, e non è cosi difficile incontrare lungo il cammino gli scoiattoli, che si avvicinano ai turisti in cerca di cibo. Questo è il sito di Triberg, dove raccogliere tutte le informazioni necessarie per una visita alle cascate.

La Foresta Nera in bicicletta

La Foresta Nera è quell'area montuosa situata nella parte sud-occidentale della Germania, nel land del Baden-Wurttemberg. Uno dei modi migliori per conoscerla è quello di attraversarla in bicicletta, godendosi il paesaggio e le numerose bellezze storico-artistiche che si incontrano sul cammino. Un buon punto di partenza per un giro cicloturistico della Foresta Nera può essere Friburgo, dove si consiglia di stare almeno un giorno interno per poter visitare bene tutta la cittadina. I luoghi di maggior interesse sono la Cattedrale, con la sua celebre torre, alta 116 metri e simbolo della città, l'Historisches Kaufhaus, costruito nel 1532 come sede delle attività commerciali della regione, e le mura antiche che circondavano la città con le due porte, Schwabentor e Martinstor, entrambi risalenti al 1200. Da Friburgo si può pedalare sulle pendici del monte Feldberg, la montagna principale della regione, alta 1.493 metri, o si possono raggiungere i laghi Titisee e Schlusee, da cui è possibile raggiungere le gole del fiume Wutach, da visitare a piedi, attraverso una bellissima stradina nel bosco che passa attraverso Hinterwald. Da questa zona ci si può poi spostare verso nord per arrivare a Triberg, la capitale degli orologi a cucù, dove si trovano anche le cascate più alte della Germania. Salendo sempre verso nord, si arriva a Baden Baden, splendida città termale ricca di monumenti, e ideale per un giorno di riposo durante un giro cicloturistico. Per tornare poi verso Friburgo a sud, è consigliabile percorrere la Murgtal sino a Freudenstadt, seguire le indicazioni per Bad Rippoldsau, e, attraverso una strada in salita, arrivare a Zwieselberg. Da lì si può svoltare a sinistra e iniziare una stradina che si inoltra nel bosco, e si godono 10 km di leggera discesa nel cuore della Foresta Nera. Da quella zona, si può scollinare poi nella Elztal, risalire il versante opposto per arrivare a Margen, St. Peter e, infine, tornare a Friburgo. In tutto sono circa 500 km, fattibili quindi in una decina di giorni. Le strade che si devono percorrere presentano talvolta delle difficoltà dovute principalmente ai dislivelli da superare, e quindi è un itinerario che si suggerisce di fare se ben allenati.

martedì 19 giugno 2007

Il "Danubio tedesco" in bicicletta, da Donaueschingen a Passau

Uno dei percorsi più interessanti da percorrere in bicicletta in terra tedesca è quello che costeggia il Danubio. Il percorso in tutto è lungo circa 700 km ed è facilmente individuabile in quanto la segnaletica e' molto precisa e specifica per cicloturisti. L'intero itinerario si svolge quasi completamente su strade secondarie. Il percorso ciclabile inizia da Donaueschingen, nel parco che circonda la sorgente del Danubio, per proseguire fra campi di girasole e campagne. Dopo 55 km si arriva a Maelheim, dove si può pernottare nel grazioso borgo antico. Da Maelheim il percorso continua tra spuntoni di bianche rocce calcaree affioranti e zone piu' aperte, fino ad arrivare a Inzigkofen, dopo 46 km. Da Inzigkofen ci si dirige verso Reichenstein che si trova a 63 km di distanza, mentre la tappa successiva, di 66 km, attraversa tipiche cittadine tedesche prima di arrivare a Ulm, una città che merita di essere visitata con attenzione per il suo Duomo, i suoi palazzi e i suoi angoli pittoreschi. In particolare il quartiere dei pescatori, Fischerviertel, e' molto caratteristico e vale la pena percorrerlo in tutte le sue viuzze con le case a graticcio affacciate sui canali. Da Ulm, percorrendo altri 71 km si arriva a Dillingen attraversando campagne, boschi e graziose cittadine, come Gaenzburg. Da Dillingen si può andare verso Neuburg an der Donau, per un tratto di pista ciclabile lungo 75 km, per poi spingersi fino a Neustadt, facendo altri 70 km. Da qui esistono diverse possibilità di traghettare per passare sulla sponda opposta del Danubio, e, una volta attraversato il fiume, si arriva a Regensburg, splendida citta' cui vale la pena dedicare un po' di tempo. Da Regensburg si può percorrere il tratto di pista ciclabile che porta alla collina del Walhalla, tempio degli dei mitologici e degli eroi germanici, costruito nel XIX secolo. Poi si scende nuovamente a riprendere la riva del fiume e la si segue fino a Straubing, dove si arriva dopo più o meno 58 km. Da Straubing, pedalando per altri 50 km e traghettando un'altra volta, si può raggiungere Deggendorf, per poi fare rotta su Passau, che dista 63 km, dove si arriva al confine con l'Austria.

lunedì 18 giugno 2007

Le discoteche di latinoamericano a Berlino

A Berlino, come ormai in tutte le grandi capitali d'Europa, vi sono molti locali dove ballare musica latinoamericana, salsa, bachata, merengue e reggaeton. Una discoteca molto grande è l'Havanna, in Hauptstraße 30, che ha 3 sale molto grandi, di cui le 2 principali sono sempre di musica latinoamericana, mentre una terza ospita musica commerciale, per gli amici che non sono cosi appassionati di salsa e di bachata. L'Havanna è una discoteca dove si balla fino al mattino ed è molto frequentata anche dalla comunità sudamericana di Berlino. Un'altra discoteca molto frequentata dagli appassionati berlinesi di latinoamericano è la GruenerSalon, in Rosa Luxemburg Platz 2, all'interno del teatro Volksbühne. Si tratta di un locale molto elegante in stile anni '20 dove è possibile anche fare dei corsi di ballo latinoamericano prima che la notte salsera prenda il via. Altre due discoteche di latinoamericano sono la Casita de Cuba, in Orianenburgstraße 32, e il Barrio, in Potsdamerstraße 84.

Il Tacheles, una delle discoteche storiche di Berlino

Il Tacheles è uno dei centri socio-culturali più famosi di Berlino, si trova in Orianenburgstraße 54-56a ed è ricavato in un edificio liberty di 4 piani colpito e segnato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale all'esterno, e ristrutturato da artisti e writers berlinesi all'interno. Ad ogni piano di quest'edificio c'è un tipo di locale diverso. A piano terra vi sono la discoteca e i depliant delle opere artistiche esposte negli altri piani dell'edificio, al primo piano c'è un bar frutto delle stravaganze di alcuni noti designer, al secondo piano si trova un lavoratori-shop centre, mentre l'ultimo piano è spesso occupato da mostre di artisti anche non tedeschi. C'è spesso musica dal vivo e i deejay sono uno dei pezzi forti di questa discoteca. In discoteca si trovano molti giovani stranieri e giovani tedeschi che utilizzano il Tacheles come loro punto di ritrovo e di divertimento, mentre se si frequentano gli altri piani del palazzo, ci si può imbattere in artisti e scrittori del posto e fare un tuffo nelle tendenze del momento che animano la vita culturale della capitale tedesca. Questo il sito del centro sociale per conoscerlo meglio e per consultare i programmi artistici del momento.

L'Oxymoron, una delle più trendy discoteche di Berlino

Sta diventando uno dei locali più trendy di Berlino. E' l'Oxymoron, che si trova in Rosenthaler Str. 40/41 negli Hackesche Hoefe della Neue Mitte, i giardini della ex Berlino est, abbastanza vicino ad Alexanderplatz, a due passi dal luogo dove sorgeva il muro. E' un locale che combina lusso e semplicità, dal momento che non c'è una grossa selezione all'ingresso, e all'interno si può vedere di tutto, dal manager rampante alla ragazza trasgressiva. E' molto frequentato come locale after-hour, dove si va appena usciti dal lavoro e si può ballare subito, senza aspettare che arrivino le 23. La discoteca infatti apre alle 19 e presenta subito un programma molto ballabile. Inoltre, per chi vuole cenare, c'è un ristorante elegante che propone, oltre alla cucina tradizionale tedesca, anche cucina italiana e francese. Chi poi vuole passare tutta la notte all'Oxymoron può continuare a ballare, scegliendo tra una vasta gamma di generi musicali, che vanno dalla musica house e disco, alla musica lounge per passare dalla musica orientale, con spettacoli che vanno dalla danza del ventre a concerti ed esibizioni dal vivo. Dal momento che la programmazione varia spesso, è consigliabile, prima di recarsi sul posto, consultare il sito della discoteca.

sabato 16 giugno 2007

Le discoteche di Parigi

Per chi vuole andare a ballare la notte a Parigi c'è solo l'imbarazzo della scelta. Se non si sta cercando un genere di musica particolare si può andare al Balajo, in 9 rue de Lappe, una discoteca su tre piani, con una programmazione varia che va dalla techno alla musette, dal latinoamericano al rock, dall'house al tango. Serate varie anche a La Scène, in 2 bis rue des Taillandiers, aperto tutti i giorni dalle 20 alle 5 del mattino, anche con un ristorante e un chill out bar. La Maison del Métallos, in 94 rue Jean-Pierre Timbaud, è uno spazio ricavato da una ex fabbrica, dove si alternano mostre a serata dedicate all'elettromusic e al drum'n'bass. Una discoteca particolare è il Batofar, all'11 di Quai François Mauriac, un enorme barcone rosso ormeggiato di fronte alla Bibliothèque Nationale de France e illuminato da un potente faro, che ospita sempre dj di fama internazionale. Una sala da ballo storica è invece il Dancing de La Coupole, in 102 Boulevard du Montparnasse, che alterna in settimana serate latine con serate di deep house e hype della capitale. Per gli amanti della musica house invece c'è la discoteca Wagg, in 62 rue Mazarine, aperta dal mercoledi alla domenica dalle 23 alle 5, Le Noveau Casino, in 109 rue Oberkampf, discoteca dotata di un palco mobile con pareti ricoperte da schermi, e La loco, in 90 Boulevard de Clichy, una mega discoteca su 3 livelli. Mentre chi desidera provare le discoteche più inn di Parigi, può andare al Les Bains, in 7 rue du Bourg l'Abbé, che da 20 anni è il club più affollato di vip, popstar, attori e modelle. Oppure si può scegliere Le Queen, in 102 Avenue des Champs-Elysées, o il Nirvana, in 3 Avenue Matignon, dove, oltre a bere, mangiare, ascoltare musica dal vivo e incontrare i vip, si può partecipare anche a corsi di thai chi chuan, yoga e meditazione.

Il castello di Blois nella Valle della Loira

Il castello di Blois è uno dei principali castelli della Loira, e la cittadina da cui prende il nome, Blois, è un luogo ricco di arte e di storia, sito sulla sponda destra della Loira. Il castello, che si trova nel cuore della città, è un insieme di costruzioni eterogenee risalenti ad epoche diverse, che vanno dal XIII al XVII secolo. Esso è stato la residenza di numerosi sovrani francesi e Giovanna d'Arco vi fu benedetta dall'arcivescovo di Reims prima della spedizione destinata a liberare Orléans dall'assedio. L'ingresso del castello si trova sulla Place du Chateau, e alla sua destra vi ' la parte più antica del castello feudale, con accanto l'ala di Luigi XII costruita in mattoni rossi e pietra. La facciata esterna è resa vivace dal constrasto dei materiali impiegati, il mattone e la pietra, dalle finestre, dai balconi e dai ricchi ornamenti. L'ala di Francesco I, la cui costruzione fu iniziata nel 1515, appare architettonicamente in netto contrasto con l'ala di Luigi XII. La facciata interna è in pietra bianca ed è resa dinamica dall'alternarsi delle finestre a croce e dei pannelli con gli emblemi reali. Ma l'elemento centrale di quest'ala è la grandiosa scalinata a pianta ottagonale. Al primo piano poi si trova la stanza di Caterina de' Medici, rivestita di pannelli di legno intarsiati, mentre al piano terreno ha sede il Museo Archeologico con reperti galloromani. Nella parte più vecchia del castello di Blois si trova la sala degli Stati generali: 2 navate rette da un colonnato con archi a sesto acuto, coperte da un soffitto di legno. Questo il sito dove raccogliere altre informazioni utili sul castello di Blois.

venerdì 15 giugno 2007

Il castello di Amboise nella valle della Loira

Il castello di Amboise domina la valle della Loira e risale al XIII secolo, mentre successivamente Carlo VIII, nato proprio ad Amboise, fece erigere sulle fortificazioni iniziali le prime costruzioni significative. Tra esse vi sono la cappella Saint-Hubert, una cappella in stile gotico flamboyant situata all'esterno del corpo principale, l'ala detta "di Carlo VIII", anch'essa in stile gotico flamboyant, con gli appartamenti del re e della regina, l'ala Luigi XII, in stile rinascimentale, le due torri a chiocciola, Tour des Minimes e Tour Heurtault, e i giardini che si trovano sulle terrazze che sovrastano la valle della Loira, che ospitano tra l'altro un busto di Leonardo da Vinci e un mausoleo islamico dedicato ai seguaci di Abd el-Kader deceduti ad Amboise mentre quest'ultimo vi era rinchiuso. Il castello di Amboise ha ospitato nel corso della storia Francesco I, l'emiro algerino in esilio Abd el Kader e Leonardo da Vinci, che, proprio su invito di Francesco I, visse qui, nel maniero di Clos Lucé, gli ultimi anni della sua vita. Quando morì Leonardo da Vinci fu sepolto nella Cappella Saint-Hubert, dove ancora oggi risiede la sua tomba. Nel 1560 il Castello fu teatro della Congiura di Amboise, che diede l'avvio alle guerre di religione francesi. Gran parte del Castello venne purtroppo demolito durante il Primo Impero francese, mentre Luigi Filippo contribuì a liberare i bastioni preesistenti e a ridare lustro all'ala Luigi XII. Particolarmente spettacolare e suggestivo il panorama notturno del castello con tutte le pietre illuminate. Su questo sito è possibile raccogliere le informazioni utili alla visita del castello.

Nella regione dei vini della Côte de Beaune nella Côte d'Or in Borgogna

La Côte de Beaune è la regione meridionale della Côte d'Or in Borgogna, che si distingue dall'altra regione della Côte d'Or, la Côte de Nuits, per il fatto che nella prima si producono prevalentemente vini bianchi da uve Chardonnay, mentre nella seconda prevale la produzione di vini rossi. La Côte de Beaune è suddivisa in villaggi, ognuno dei quali è attribuito alle rispettive denominazioni, tra cui vi sono Aloxe-Corton, Auxey-Duresses, Beaune, Blagny, Chassagne-Montrachet, Chorey-Lès-Beaune, Landoix-Serrigny, Meursault, Monthélie, Pernand-Vergelesses, Pommard, Puligny-Montrachet, Saint-Aubin, Saint-Romain, Santenay, Savigny-Lès-Beaune e Volnay. Fra i vini Grand Cru della Côte de Beaune si ricordano il Montrachet, il Bâtard-Montrachet, il Bienvenue-Bâtard-Montrachet, il Chevalier-Montrachet, il Corton-Charlemagne e il Criots-Bâtard-Montrachet. Nell'area si trovano inoltre le denominazioni Côte de Beaune Villages e Hautes-Côte de Beaune. I vini appartenenti alla Côte de Beaune Villages sono generalmente prodotti da assemblaggi di vini provenienti dai villaggi di questa zona, mentre nella Hautes-Côtes de Beaune, sempre a causa della maggiore altitudine e una minore esposizione al sole, le uve non sempre riescono a raggiungere piena maturità e vini risultano pertanto di minore pregio.

Nella regione dei vini della Côte de Nuits nella Côte d'Or in Borgogna

La Côte de Nuits è una delle due regioni di cui è costituita la Côte d'Or, area della Borgogna dove si producono alcuni dei vini francesi più prestigiosi. Più precisamente la Côte de Nuits è l'area più settentrionale della Côte d'Or. Essa è considerata la grande e pregiata terra dei vini rossi da uve Pinot Nero della Borgogna, anche se nella Côte de Nuits si ha anche una piccolissima produzione di vini bianchi da uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio. La Côte de Nuits è divisa in villaggi, ognuno dei quali appartiene a specifiche denominazioni, e fra i più importanti vi sono Chambolle-Musigny, da dove vengono i Pinot neri più eleganti della Borgogna, Fixin, Gevrey-Chambertin, Marsannay, Morey-Saint-Denis, Nuits-Saint-Georges, Vosne-Romanée e Vougeot. Tutti i vini rossi della Côte de Nuits appartengono alle categorie Premier Cru e Grand Cru. Fra i celebri Grand Cru vanno ricordati Bonnes Mares, Chambertin, Chambertin-Clos de Bèze, Clos de Roche, Clos de Vougeot, Grands Echézeaux, Musigny, Richebourg, Romanée-Conti e La Tâche. Nella Côte de Nuits si trovano inoltre le denominazioni Côte de Nuits Villages e Hautes-Côtes de Nuits.

Nella regione del vino di Chablis in Borgogna

Chablis si trova nel dipartimento della Yonne nella regione della Borgogna, la terra dei più importanti vini francesi. E' una piccola cittadina francese con poco più di 2.000 abitanti, intorno a cui si distendono 2.400 ettari di vigneti. Da questi vigneti deriva il nome Chablis che viene dato ai vini bianchi, secchi e profumati provenienti da questa regione della Borgogna. Nella regione di Chablis si producono esclusivamente vini bianchi con uva Chardonnay e i vini di questa regione sono spesso utilizzati come modello di riferimento in altri paesi del mondo. Grazie al clima della regione, umido, freddo e rigido, e alle caratteristiche del suolo, calcareo e argilloso, i vini di Chablis sono spesso caratterizzati da aromi minerali, freschi e con piacevoli accenni di pietra focaia. I vini di Chablis sono generalmente fermentati e maturati in vasche d'acciaio, tuttavia esistono alcuni produttori che preferiscono utilizzare la botte di legno per i loro migliori Grand Cru convinti che la qualità di questi vini possano beneficiare dalla complessità del legno. I vini di Chablis sono classificati nelle seguenti categorie, dal più basso al più alto: Petit Chablis, Chablis, Chablis Premier Cru e Chablis Grand Cru. I vigneti appartenenti alla categoria Premier Cru sono 40, mentre quelli appartenenti a Grand Cru sono sette e precisamente Blanchots, Bougros, Grenouilles, Les Clos, Les Preuses, Valmur e Vaudésir.

Il museo dell'aria e dello spazio a Parigi

Parigi ospita uno dei primi musei aereonautici del mondo, il Museo dell'aria e dello spazio, museo statale sotto la tutela del Ministero della Difesa. Il museo ospita la più bella collezione al mondo di macchine volanti, e fa rivivere tutta la storia dell'aereonautica francese, dai primi voli in pallone fino agli aerei che risalgono all'epoca della prima guerra mondiale, come La Demoiselle, L'Antoniette, Le Deperdussin, fino agli aerei delle prime linee aeree con il Point d'Interrogation, l'Oiseau Canari, il Farman Goliath, che nel 1919 assicurò il primo collegamento commerciale tra Parigi e Londra. Ma la collezione del museo comprende anche gli aerei da caccia supersonici, gli aerei acrobatici e quelli da record, come il Fouga Magister della Pattuglia di Francia. C'è la possibilità di salire a bordo del Sierra Delta, l'ultimo Concorde ad aver sorvolato la Francia, e di girare tra razzi, satelliti, navicelle spaziali e missili. All'interno del museo anche una sala dedicata agli aerei della seconda guerra mondiale e lo spazio IWC Saint-Exupéry, dove sono esposti resti dell'aereo P38 de Saint-Exupéry e la catenella del suo orologio. Sul sito del museo, è possibile raccogliere le informazioni utili alla visita.

Il castello dei duchi di Bretagna a Nantes

Dopo quindici anni di laori di restauro, è stato riaperto al pubblico il castello dei duchi di Bretagna, una costruzione imperiosa di granito, ardesia e tufo, residenza dei re di Francia dopo l'annessione della Bretagna nel 1532, e caserma, museo e bunker delle truppe di occupazione tedesche poi. In particolare questo edificio ha fatto la gloria di Francesco II e di Anna di Bretagna, ultima duchessa di Bretagna e due volte regina di Francia. Il castello ospita un nuovo museo di storia, progetto affidato all'architetto museale Jean-François Bodin, che permetterà di capire al meglio questa città singolare e il suo territorio. All'interno del museo vi sono 800 pezzi da collezione, suddivisi in 32 sale, che raccontano la storia del castello della Bretagna ducale, lo sviluppo urbano, e l'attività portuale e industriale di ieri e di oggi. Durante il percorso di visita del museo, si può usufruire di numerosi postazioni multimediali che rendono ancora più viva e interattiva la visita. Nel castello è possibile anche effettuare il giro completo dei bastioni difensivi, che offrono meravigliosi panorami su Nantes. Per organizzare una visita al castello, è possibile andare su sito ufficiale del castello.

giovedì 14 giugno 2007

Le isole Batan, le più incontaminate delle Filippine

Le isole Batan sono forse le più "fuori mano" delle Filippine, e sono in tutto una decina, situate a circa 270 km a nord dell'isola di Luzon, dove sorge la capitale Manila. Esse sono anche dette "la casa dei venti", soprannome che la dice lunga sulla loro beata solitudine. Le 3 isole più grandi di questo piccolo arcipelago sono Itbayat, Batan e Sabtang, mentre le altre sono Dequey, Suayan, Mavudis, North Island, Yami, e altre piccole isole senza nome. Yami è una delle isole più vicine a Taiwan, tanto che qualcuno dice che da lì è possibile vedere la costa di Taiwan. Le isole a nord di Itbayat sono cosi scarsamente popolate e cosi distanti e indipendenti l'una dall'altra, che non vi sono mezzi di collegamento e di trasporto regolari e costanti. Proprio per la loro posizione, le isole Batan sono ancora incontaminate e presentano dei paesaggi mozzafiato, dalle colline ricoperte di rigogliose foreste alle spiagge di sabbia bianca che circondano i piccoli villaggi di pescatori lungo la costa. Luoghi interessanti da visitare sono anche il vulcano Iraya, alto circa 1000 metri e quasi sempre circondato dalle nuvole, le Naidi Hills, e il monte Matarem. Le isole Batan costituiscono una destinazione ideale per i viaggi di avventura, con zaino in spalla e tenda per la notte, per godersi appieno la natura incontaminata che questo angolo di mondo ancora offre. Qui è possibile vedere qualche immagine delle isole Batan.

mercoledì 13 giugno 2007

La caldera vulcanica di Taal, una delle più grandi al mondo

Dicesi caldera vulcanica una cavità di grosse dimensioni formatasi per collasso degli strati di roccia sovrastanti una camera magmatica in seguito allo svuotamento della stessa, spesso successivamente ad un'eruzione di notevole entità. Ebbene, una delle caldere più grandi al mondo si trova nelle Filippine, all'interno dell'isola di Luzon, ha un diametro di 30 km e prende il nome dal lago posto al suo interno. Essa ha due caratteristiche che la rendono unica. Una prima caratteristica riguarda la sua conformazione: la caldera ospita un vulcano, che si chiama Taal, che ha un lago, dalle cui acque affiora la bocca di un cratere geyser alto 200 metri. Il cratere principale del Taal e' però situato in posizione decentrata nell'isola edificato su un cono con un grosso cratere terminale. La seconda peculiarità interessante della caldera di Luzon è legata alla sua storia: inizialmente essa era un isola dentro un golfo marino, quando ci fu una spaventosa eruzione con uno tsunami molto violento, che spostò una grande quantità di terra, trasformando l'isola in un lago di origine marina. La caldera di Taal sorge in una zona densamente popolata ed è ancora pericoloso per la popolazione. L'ultima eruzione si è avuta nel 1977 senza causare danni alle persone, mentre nel 1965 una sua eruzione uccise 200 persone. Il vulcano ha attraversato uno stato di quiete per diversi anni ma dal 1991 ha dato diversi segni di risveglio: si sono verificati sciami di terremoti, nuove bocche fumaroliche, fratture del terreno, aumento della temperatura del lago Taal e del lago craterico. Quindi prima di organizzare una visita conviene informarsi bene sulla situazione sismica del momento.

martedì 12 giugno 2007

Tra i T'boli del lago Sebu

Nell'isola di Mindanao nella provincia filippina del South Cotabato, all'interno dell'Alah Valley, si trova un lago naturale, chiamato Sebu, situato vicino alla città di Surallah. Questo lago, grande circa 900 km quadrati, è una sorta di mare interno posto a un'altitudine di circa 300 metri sopra il livello del mare, e circondato da colline e montagne ricoperte di foreste pluviali. Il lago Sebu merita una visita non soltanto per il paesaggio incontaminato che lo circonda, ma anche per la possibilità di incontrare la tribù locale dei T'boli, che vive isolata in quest'area dell Filippine e difende strenuamente la propria cultura e il proprio stile di vita. Come spesso accade per le comunità indigene, anche i T'boli hanno dovuto, e devono tutt'ora, fare i conti con i nuovi arrivati, che tendono a spingerli lontano dalle loro terre originarie. Così, fin dalla seconda guerra mondiale, essi furono costretti a rifugiarsi prevalentemente sui pendii delle montagne, in terre meno ospitali e meno fertili rispetto a quelle in cui vivevano in precedenza. Le caratteristiche più tipiche della cultura dei T'boli sono la loro religione animista, i loro tessuti e i loro articoli in ottone. Il sabato è il giorno in cui essi si trovano nei mercati a vendere i loro prodotti artigianali, mercati che costituiscono un evento particolarmente pittoresco e interessante per il turista.

lunedì 11 giugno 2007

Le bare sospese nelle grotte di Sagada

Grande e sbalorditiva invenzione funeraria, quella delle comunità delle Filippine che vissero nei pressi di Sagada. Qui infatti i defunti non venivano sepolti sotto terra o in loculi scavati nella roccia, ma in bare che venivano letteralmente appese alle pareti delle grotte calcaree che circondavano i centri abitati. E al turista che arriva a Sagada si presentano queste alte cataste formate da bare impilate una sopra l'altra, di cui le più alte risalgono anche a 500 anni fa. La tradizione voleva infatti che quando qualcuno moriva lo si mettesse in queste bare fatte di legno, in posizione fetale, e lo si lasciasse lì per circa 5 anni. Dopo che il corpo si era decomposto le ossa venivano prelevate e portate a casa dei parenti del defunto, dove iniziava una festa in suo onore. Questa festa durava dai 3 ai 5 giorni, dopo di che le ossa venivano riposte nella bara e rimesse nelle cave per altri 3-5 anni. Questo rituale veniva ripetuto 3 volte, dopo di che la famiglia si teneva definitivamente le ossa del proprio caro a casa, avvolte in panni tradizionali. Per visitare queste bare, bisogna scendere nelle grotte con lampade ad olio e camminare per qualche ora tra grotte e pozze d'acqua nell'oscurità più assoluta. Intorno alle grotte, il paesaggio di Sagada è suggestivo, con boschi e cascate, e con un inconsueto alternarsi di grandi risaie e di foreste di pini.

sabato 9 giugno 2007

I piatti tipici nella cucina delle Filippine

La cucina filippina è molto ricca e varia, come il suo popolo e la sua cultura. Essa ha assorbito elementi di varie cucine internazionali, ma soprattutto di quella cinese, malese e spagnola. L'ingrediente più importante della cucina delle Filippine è il riso, che accompagna i piatti più diffusi nel Paese, tra cui la carne e le verdure cotti con aceto e aglio, la cernia alla griglia, gli stufati di carne e vari tipi di zuppe (con riso o taglierini in brodo di manzo, pollo, fegato o verdure). Altri piatti tipici che si consumano durante i pasti sono il pesce fermentato e la pasta di gamberi, mentre come contorno viene spesso servita papaya acerba tagliata a strisce. Il dolce più tipico delle Filippine è invece l'halo halo, fatto con riso insaporito con caramelle, frutta e latte, mentre insieme alle bevande alcoliche vengono serviti i pulutan (stuzzichini). L'halo halo talvolta viene fatto con uno zucchero particolare che viene coltivato e usato proprio nelle Filippine, che si chiama Mascobado. Lo zucchero Mascobado è uno zucchero integrale estratto dalla canna, di colore scuro, che viene prodotto con un metodo semplice e artigianale, che gli permette di conservare tutti i suoi principali principi nutritivi. Quando si assaggia questo zucchero lo si può riconoscere perché in bocca lascia un retrogusto di liquirizia.

venerdì 8 giugno 2007

Le isole di Palawan, gioiello delle Filippine

Palawan è l'arcipelago più grande delle Filippine, costituito da 1.768 isole. Jacques Cousteau definì Palawan "Il miglior posto che abbia mai esplorato". Le isole di Palawan ospitano alcuni tra i più spettacolari fondali del mondo con quasi 11.000 km quadrati di barriere coralline, e centinaia di chilometri di spiagge di sabbia bianca, equamente divise tra il lato nord-occidentale sul Mar Cinese Meridionale e il lato sud-orientale rivolto sul Mare di Sulu. L'interno di queste isole è invece caratterizzato da foreste pluviali, alte montagne, tra le quali spicca a sud il monte Mantalingajan (2.085 metri), e fiumi sotterranei tra più lunghi al mondo. Sono presenti nell’arcipelago oltre 232 specie di flora tropicale e fauna tra cui le orchidee, i ciliegi da fiore, le mangrovie, le scimmie di Palawan, i pappagalli ultra-colorati, le tartarughe marine e le manguste. Gli abitanti sono esponenti di ben 87 diversi gruppi culturali ed etnici. L'arcipelago viene considerato un po' come un “paradiso della vita selvaggia” anche per le molte aree protette che ospita, tra cui il Santuario di Calauit, la riserva marina di El Nido, le due barriere coralline di Tubbataha, il Parco Nazionale di San Paolo e il Parco nazionale del fiume sotterraneo Puerto-Princesa. Quest'ultimo è anche il nome della città più importante dell'arcipelago, che viene considerata la città più pulita delle Filippine. Con queste immagini ci si può fare un'idea della bellezza dell'arcipelago di Palawan.

giovedì 7 giugno 2007

L'isola di Boracay e la White Beach, perle delle Filippine

L'isola di Boracay è una delle isole più belle delle Filippine. E' un'isola piccola, lunga 7 km e larga, nel suo punto più stretto, solo 1 km, ed è situata a solo 2 km a nord-ovest dell'isola di Panay, l'isola principale dell'arcipelago delle Visayan. Il gioiello dell'isola di Boracay è la White Beach, considerata una delle più belle spiagge al mondo. La White Beach è una striscia di sabbia bianca lunga 4 km che costeggia quasi tutto il lato occidentale dell'isola, ed è lambita da un'acqua turchese, incontaminata, e limpidissima. Per gli appassionati di snorkeling, è consigliabile la Rocky Beach, situata all'inizio della White Beach, dove appena si entra in acqua ci si imbatte in una grande barriera di rocce piccole e grandi dove si annidano pesci e coralli. Parallela a White Beach corre l'unica strada dell'isola, dove si trovano la maggior parte dei resort, dei locali e dei ristoranti. Di solito si sceglie come base Nu Nu Noos, dato che si trova praticamente al centro di White Beach, vicino a tutte le principali attività. La costa orientale dell'isola di Baracay è caratterizzata da numerose e pittoresche baie protette, che premiano gli appassionati di escursioni con spettacolari vedute panoramiche. Invece le estremità dell'isola, a nord come a sud, ospitano colline pittoresche, alte fino a 100 metri sul livello del mare, che si affacciano sul mare con affascinanti scogliere. Sull'isola numerosi sono i villaggi sparsi collegati tra loro da un labirinto di avventurosi sentieri nella giungla. Boracay sta diventando la località più famosa dell'Asia per le scuole di sub, grazie ai bassi fondali coralliferi e alle pareti scoscese fino a profondità di venti metri facilmente raggiungibili, mentre chi è più esperto e ama l'avventura può tentare un'immersione in grotta a Black Rock o a Maniguin Island, molto popolare tra gli appassionati di squali, a una distanza di un'ora e mezza con un'imbarcazione locale. E' anche possibile fare gite organizzate di un'intera giornata, in barca intorno all'isola, con soste alle grotte settentrionali, vicino Yapak, abitate da pipistrelli giganti, chiamati dai locali "mostri volanti", e al Museo delle conchiglie "Kar-tir" con esposizioni di artigianato filippino a Ilig-Iligan. Per rendersi conto della bellezza dell'isola di Boracay, basta vedere queste immagini.

mercoledì 6 giugno 2007

Tra i Bisaya delle isole Visayas

Nelle Filippine si contano 9 etnie diverse, di cui la più grande è quella dei Bisaya, che costituiscono circa il 40% di tutta la popolazione di questo Paese. Essi risiedono principalmente nell'arcipelago delle Visayas, situato nell'area centrale di tutto l'arcipelaogo delle Filippine. I Bisaya appartengono a diversi gruppi linguistici, tra cui il cebuano, l'hiligayon (ilongo), e il waray-waray. Un aspetto culturale molto importante dei Bisaya che parlano waray-waray è il faith-healing, una pratica di medicina spirituale molto diffusa nelle Filippine. Altro elemento caratteristico della cultura dei Bisaya che parlano waray-waray è la danza di corteggiamento tradizionale, il balitaw o il kuratsa, che esprime versi di poesia combinando rima e danza. Per quanto riguarda la loro religione, essi sono prevalentemente cattolici, ma accanto al cattolicesimo, convive ed è ancora molto forte la tradizione animista. A questi aspetti culturali molto interessanti per un turista che si vuole avvicinare al mondo dei Bisaya, si affianca la bellezza del paesaggio in cui essi vivono. Le isole Visayas ospitano infatti alcune delle barriere coralline più belle dell'arcipelago filippino e le coste orientali delle isole sono un susseguirsi di spiagge di sabbia bianca. Tra le isole di questo arcipelago, Moalboal è particolarmente indicata per il sub, mentre Sogod è consigliabile per le immersioni lungo la costa rocciosa. A Badian, Bantayan e Pescador si trovano invece le formazioni coralline più belle della zona.

martedì 5 giugno 2007

Il Presidio Modelo, la prigione di Fidel Castro nell'Isla de la Juventud

Nella Isla de la Juventud, un'isola immersa nel verde intenso di pini marittimi e palme panciute, dove ci si sposta ancora con i cavalli e dove il bestiame pascola liberamente ai bordi delle strade, sorge uno degli edifici più severi di tutta Cuba: il Presidio Modelo, un grande carcere composto da 4 edifici circolari, alti ognungo 5 piani, in grado di ospitare circa 5.000 prigionieri. Questo carcere è famoso perché qui furono rinchiusi nel 1953 Fidel Castro e i suoi compagni protagonisti dell'assalto alla Caserma Moncada a Santiago de Cuba. Il carcere fu costruito nel 1931 dal dittatore Machado per rinchiudere tutti gli oppositori del regime. Esso sorge nel mezzo di una vasta radura deserta, in modo che da pochi posti d'osservazione si potesse controllare tutto quello che succedeva nell'area. Ciascuno dei 4 cilindri del carcere fu costruito in modo che le celle fossero tutte sulla parete esterna dell'edificio e senza porta. Nel mezzo del cilindro c'è una torre con delle feritoie nella quale il secondino entrava da una galleria sotterranea in modo che non potesse mai essere visto dai detenuti. Oggi all'interno del carcere si trovano il Museo Storico della Rivoluzione, e un'interessante mostra fotografica. Queste immagini possono iniziare a dare l'idea di cosa è il Presidio Modelo.

Cienfuegos, la perla del Sud di Cuba

E' una delle cittadine più belle del Sud di Cuba, tanto che viene chiamata anche La perla del sur. Cienfuegos è una città di circa 190.000 abitanti, che fu fondata nel 1819 dai coloni francesi e spagnoli. Passeggiando per il centro di questa città si possono notare la struttura quadrangolare del sistema viario e lo stile neoclassico delle case. Il centro storico di Cienfuegos è il luogo caraibico con il più alto numero di edifici: 6 edifici risalenti alla prima metà del XIX secolo, 327 alla seconda metà dello stesso secolo, e 1188 risalenti al XX secolo. Da visitare sono anche El Jardin Botànico de Cienfuegos, dichiarato Monumento Nacional il 20 ottobre del 1989, la Fortaleza de Nuestra Señora de los Ángeles de Jagua, una fortezza costruita nel XVIII secolo strategicamente all'ingresso del porto della città per difenderla dai pirati, il Parque José Martì, e El Cementerio de Reina, simbolo dello stile neoclassico che impera nella città. Cienfuegos è anche uno dei più importanti porti di Cuba, principalmente attivo nel commercio di zucchero, caffè e tabacco.

San Juan de los Remedios, la città cubana con 2 chiese cattoliche in un unica piazza

San Juan de los Remedios è una piccola cittadina cubana di 30.000 abitanti che si trova nella provincia di Villa Clara. E' l'ottava cittadina più antica di Cuba e gli storici ritengono sia stata fondata tra il 1513 e il 1524 dal nobile spagnolo Vasco Porcallo de Figueroa. Le case del centro di San Juan de los Remedios sono le tipiche case coloniali del XVII secolo, con lo stile architettonico spagnolo di quel periodo. Ma la caratteristica che rende unica questa città cubana è la presenza in una sua piazza di ben 2 chiese cattoliche una di fronte all'altra, cosa insolita in un paese come Cuba. La principale di queste chiese è la Iglesia Mayor San Juan Bautista, che contiene 13 bellissimi altari tutti d'oro. La cittadina è anche nota in tutta l'Isola per le celebrazioni della festa di Natale più antica di Cuba, chiamata Parrandas de Remedios, che si celebra qui ogni anno il 24 dicembre, e che attira. Nella città è possibile visitare il Museo de Las Parranda, che conserva foto, vestiti, documenti e oggetti che raccontano la storia delle Parranda de Remedios celebrate fino ad oggi.

Il Memorial José Martì, nel punto più alto dell'Havana

Nel punto più alto dell'Havana, a 139 metri sul livello del mare, in mezzo alla Plaza de la Revolucion, sorge il Memorial José Martì, un gigantesco monolito in marmo grigio a forma di stella, dedicato a José Martì, scrittore e poeta cubano, leader del movimento per l'indipendenza cubana e considerato dai cubani il più grande eroe nazionale. Il monumento è alto 146 metri e fu iniziato nel 1953 in occasione del centenario della nascita del poeta. All’interno dell’edificio si trova un museo dedicato a José Martì, con due sale dedicate a suoi ritratti, suoi manoscritti e suoi oggetti, una terza sala dedicata alla storia del monumento e della piazza, e una quarta che ospita mostre di pittura contemporanea. In una delle sale del memoriale si riuniscono gli intellettuali cubani in occasione delle premiazioni di concorsi letterari e artistici. Dalla cima dell'obelisco è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato su L'Havana, e quel punto d'osservazione sembra fatto apposta per ricordare una delle frasi più famose dello scrittore cubano: "E' necessario elevarsi come le montagne per essere visti da lontano".

Cojimar, il villaggio di Ernest Hemingway

A 6 km ad est dell'Havana si trova Cojimar, un piccolo villaggio di pescatori che deve la sua fama a Ernest Hemingway. E' nel porto di questo villaggio infatti che il famoso scrittore ormeggiava con il suo yacht El Pilar. E di Cojimar era Gregorio Fuentes, il pescatore da cui Hemingway trasse ispirazione per il personaggio Santiago, protagonista del suo famoso romanzo Il vecchio e il mare, che valse allo scrittore il premio Nobel per la letteratura nel 1954. Per questo, in memoria dello scrittore americano, a Cojimar, accanto al piccolo Malecon del villaggio, è stato eretto un monumento a pianta circolare, una struttura aperta con al centro il busto di Hemingway, e con un basamento su cui poggiano sei colonne sormontate da una travatura. Quando si arriva a Cojimar da L'Havana sembra che la vita si fermi, dalla lentezza e dalla calma che si respirano in questo villaggio. Da vedere anche il Torreon de Cojimar, un forte eretto sul porto tra il 1639 e il 1643. Mentre per mangiare si consiglia la terrazza di Cojimar, un ristorante dove Hemingway andava tutte le sere per bere i suoi cocktail preferiti tra i quali il Trago Hemingway, con rum, pompelmo, e lime.

A L'Havana la statua del Cristo di Cuba

Può sembrare strano ma anche Cuba ha la sua statua del Cristo, che si trova a Casablanca, un quartiere posto appena fuori da l'Havana. La statua è alta 20 metri, poco più della metà rispetto alla famosa statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro in Brasile (alta 38 metri). E' stata scolpita tutta nel marmo di Carrara da Jilma Madera, una delle più grandi scultrici di Cuba, nata a Pinar del Rio nel 1915 e morta all'Havana all'età di 85 anni nel 2000. La statua fu scolpita in Italia, benedetta dal Papa e inaugurata a Cuba il giorno di Natale del 1958. Essa è posta a 51 metri sopra il livello del mare, in modo che sia visibile bene anche da l'Havana, e soprattutto dal Malecon, all'altezza del quartiere dell'Habana Vieja. Il Cristo di questa statua ha una mano alta benedicente e l'altra appoggiata sul petto, mentre gli occhi sono fatti in modo tale che sembra che ti guardino da qualunque punti di osservazione li si guardino. La visita della statua è consigliabile anche perché da lì si può godere un bella vista panoramica su tutta la città de L'Havana.

lunedì 4 giugno 2007

Baracoa, la città più antica di Cuba

E' una cittadina che non rientra nei soliti giri turistici di Cuba, ma ha la particolarità di essere la prima città costruita dagli spagnoli a Cuba, esattamente nel 1512. Si trova sul lembo sudorientale dell'isola e in lingua indigena il suo nome vuol dire "luogo delle acque", dal momento che nel suo territorio si trovano le foci di diversi fiumi (Toa, Miel, Duaba, Yumuri). Una statua di Cristoforo Colombo, situata in un Parco vicino al forte antico, sta lì ad indicare l'importanza storica di questa cittadina. Le vie interne della città pullulano di una vita che scorre vivace tra bar, ristoranti e negozietti. Non lontano v'è la spiaggia di sabbia nera mentre tutto intorno alla città vi sono campi di caffè, cacao e cocco, e si possono visitare le fincas, le fattorie dei contadini che ti invitano volentieri e ti mostrano i loro campi, insegnandoti e illustrandoti i prodotti che coltivano. Anche uscendo poco dalla cittadina, si possono visitare piccole perle poco conosciute. Per esempio a qualche decina di km ad ovest di Baracoa si arriva ad una delle spiagge più belle di Cuba: la spiaggia di Maguana, con sabbia bianca e poco frequentata. Ad est di Baracoa è invece consigliabile visitare la Boca del fiume Yumuri, a circa 30 km, dove si può trovare un affascinante paesaggio, tutto verde, con parecchie spiagge solitarie e campi di banane, caffè, e palme di cocco. Di sera anche Baracoa si anima, soprattutto alla Casa della Trova, locale accogliente e simpatico con band che suonano dal vivo, e nelle discoteche della città, tra cui la più frequentata è forse il Ranchon, raggiungibile salendo una scalinata a pochi passi dal centro.

Una passeggiata lungo il Malecon de L'Havana

Una delle passeggiate più suggestive e più romantiche che si possano fare all'Havana è quella lungo il Malecon, il viale lungo il mare che percorre tutta la costa nord de L'Havana, e collega i quartieri dell'Havana Vecchia, del Centro Havana, del Vedado e di Miramar. Il Malecon inizia dal Castillo de la Punta all’Habana Vieja, si sviluppa per una lunghezza di 8 chilometri e termina presso la Chorrea, il castello che sorge alla foce del Rio Almendares. E' consigliabile in particolar modo percorrere il viale, conosciuto anche come Avenida Antonio Maceo, durante le ore del tramonto e in giorni di mare mosso, per ammirare le onde che si infrangono contro il muro del Malecon bagnando auto e passanti. Per gli Habaneros questo è il viale per incontrarsi, parlare e scambiarsi effusioni amorose, mentre nel fine settimana, di notte, il Malecon si trasforma in una grande festa dove tantissima gente si riversa per ballare e bere rum. Alla sera i vecchi lampioni d’epoca rendono il lungomare molto suggestivo. Lungo il Malecon si possono ammirare le case dai colori pastello scolorite dal sole, dalla salsedine e dalle intemperie, e palazzi del secolo scorso, spesso a due o tre piani con porticato e loggiato superiore in cui si possono notare stili diversi. Durante la passeggiata si possono notare inoltre palazzi particolarmente interessanti, come l'edificio delle Cariatidi, costruito nei primi decenni del secolo scorso, che prende il nome dalle inconfondibili figure femminili in stile Art Déco che sorreggono il loggiato. A metà del lungomare si trova il monumento ad Antonio Maceo, una grande statua in bronzo dell’eroe rivoluzionario del XIX secolo. Mentre in uno degli slarghi che si aprono sul lungomare del Vedado si trova il monumento al Maine, innalzato nel 1926 in memoria dei marinai morti nel 1898 nell’esplosione dell’omonima nave da guerra statunitense nella baia dell’Avana. All’estremità orientale del Malecon si può ammirare la fortezza del Morro. Su questa pagina è possibile vedere alcune immagini del Malecon de L'Havana.

L'isola di Cres in Croazia

L'isola di Cres (Cherso) è una delle isole dell'arcipelago del Quarnero, a pochi km di distanza dall'Istria. La parte settentrionale dell'isola presenta fitti boschi di latifoglie e coste ripide e accidentate, con spettacolari vedute del Quarnero, soprattutto in località La Sella (Predošćica), mentre la parte centrale è caratterizzata da boschi di conifere e insenature. L'isola di Cres è poco frequentata dai turisti e si possono trovare ancora molti angoli incontaminati e genuini. Uno di questi è il lago di Vrana (Vransko), che rifornisce d'acqua dolce anche la vicina isola di Lussino. La particolarità di questo lago è costituita dal fondale, che tocca i 50 metri sotto il livello del mare (la profondità totale dello specchio d'acqua è di 76 metri), senza che vi siano infiltrazioni di acqua salata. Data la vitale importanza del lago per l'approvvigionamento idrico delle isole, è severamente vietato pescare o nuotare nello stesso. Altri luoghi da visitare sull'isola sono Osor, città-museo posta vicino al ponte girevole che collega Cres a Lussino, la cittadina di Lubenice, uno dei primi centri abitati costruito sulla roccia a 387 metri di altezza sul mare, simile a un villaggio fiabesco, Valun, piccolo borgo circondato da spiagge di ghiaia, e l'Eco-Centre Caput Insulae a Beli, un parco naturale e riserva per la protezione del grifone, specie a rischio di estinzione. Qui è possibile vedere alcune immagini dell'isola di Cres.

L'isola di Lussino in Croazia

L'isola di Lussino è un'isola del golfo del Quarnero, caratterizzata da folte pinete e da una costa molto frastagliata. Al largo delle coste vi sono alcune delle attrazioni più interessanti di quest'isola: la colonia di delfini che abita quelle acque, soprattutto all'altezza del villaggio di Lussinpiccolo, la barriera corallina all'altezza di Susak, e una grotta marina poco distante. Diversi paesi sono dislocati lungo l'isola, e i due più caratteristici sono forse Lussinpiccolo e Lussingrande, di cui il primo più grande del secondo, a differenza di quello che si potrebbe supporre dai loro nomi. Lussingrande (Veli Losinj) è un tipico villaggio di pescatori con case barocche color pastello raggruppate intorno alla baia, piccole casette immerse nel verde lungo la costa rocciosa, e vie tutte ciottolate. Lussinpiccolo invece (Mali Losinj), sulla costa nordorientale dell'isola, è un villaggio più grande e più turistico, con numerosi alberghi ben accorpati al paesaggio e la bellissima baia di Cikat, tutta ciottoli e sabbia. Lussinpiccolo è anche il più famoso centro di pesca sportiva dell'Adriatico, trovandosi in una baia molto ricca di pesce. Sull'isola si sono conservate numerose piccole chiese eremitiche ed è possibile organizzare con facilità escursioni verso le isole vicine tra le quali Susak, un isolotto di 3,8 km quadrati costituito di sabbia, e Ilovik, un'isola collinosa di 5,8 km quadrati con numerose baie e una flora rigogliosa, fatta principalmente di oleandri e rose. L'isola di Lussino è percorsa da un'unica strada ed è raggiungibile via terra dall'isola di Cres, attraverso un ponte girevole sul canale della Cavanella, scavato in epoca romana, quando le due isole erano collegate da una sottile e minuscola lingua di terra. Mentre via mare l'isola di Lussino può essere raggiunta da Venezia con l'aliscafo, o da Pola e Zara con il traghetto. Qui è possibile vedere alcune immagini dell'isola di Lussino.

sabato 2 giugno 2007

L'isola di Hvar in Croazia

L'isola di Hvar (Lèsina) è l'isola più soleggiata della Croazia, con ben 2.724 ore di sole all'anno. Gli abitanti hanno una fiducia tale nel sole, che talvolta addirittura offrono sconti speciali ai turisti quando piove, oppure danno gli alloggi gratis se nevica. E' anche l'isola più lunga della Dalmazia con uno sviluppo costiero di 269,2 km. I centri principali dell'isola sono Lèsina (Hvar), Gelsa (Jelsa), Cittàvecchia (Stari Grad), Verbosca (Vrboska) e San Giorgio (Sućuraj). Sull'isola non sono molte le spiagge sabbiose, e la maggior parte di esse si concentrano nella zona di Gelsa (Jelsa), piccola località 27 km da Hvar, tutta circondata da pineta, da dove partono anche i taxi-boat per l'isola di Zacevo, paradiso dei naturisti. Le baie lungo la costa e il sole che riscalda l'isola tutto l'anno non sono però l'unica attrazione dell'isola. L'isola è molto ambita anche per la sua vegetazione, fitta, selvaggia, e molto riposante, e per i suoi monumenti storici. Nella città di Lèsina (Hvar) si può infatti visitare la Chiesa di S.Stefano (XVI/XVII), con il suo campanile a 4 piani e le strette vie lastricate di marmo racchiuse entro mura del XII secolo, chiuse al traffico e prive di nomi. A Cittàvecchia (Stari Grad) invece conviene visitare il castello fortificato costruito nel XVI secolo dal poeta Petar Hektorovics e il Monastero Domenicano del 1482. Prima di venire via, è consigliabile prendere un po' di lavanda, il prodotto tipico dell'isola, che viene venduto nelle bancarelle lungo le baie. Qui è possibile vedere alcune immagini dell'isola di Hvar.

venerdì 1 giugno 2007

In veliero tra le isole della Croazia

Navigare tra le isole della Croazia con la propria barca o una barca presa a noleggio è una cosa abbastanza comune. Un po' meno comune è farlo con un veliero. Ebbene, esistono diverse compagnie che organizzano gite di più giorni su diversi tipi di velieri, che portano i turisti a scoprire tutte le bellezze naturali della costa croata, a conoscere isole disabitate e selvagge, ad ammirare i fondali marini meno frequentati dell'Adriatico. I velieri su cui è possibile fare questo tipo di esperienza variano per dimensione, per numero di posti disponibili e per tipo di servizio che l'equipaggio offre. Solitamente però questi velieri sono una sorte di pensione galleggiante che garantisce ai turisti tutti i confort possibili e immaginabili, e talvolta gli ospiti del veliero possono addirittura decidere, di comune accordo, le mete da raggiungere all'equipaggio. Alcuni velieri su cui è possibile prenotare questo tipo di vacanza sono l'Adonis, il Branimir e l'Omladinac. Cliccando sui link, è possibile trovare la descrizione dei velieri con le loro caratteristiche tecniche e i contatti per un'eventuale prenotazione.