lunedì 19 dicembre 2011

Telc, piccola cittadina suggestiva nel sud della Repubblica Ceca

Si chiama Telc, si dovrebbe scrivere Telč, per essere corretti, ed è una suggestiva cittadina della regione meridionale della Repubblica Ceca. Si deve trattare di una cittadina effettivamente da visitare se è vero che, a fronte di una popolazione di circa 6.000 abitanti, ogni anno è interessata da un flusso turistico di circa 200.000 persone. Cosa rende Telc una cittadina cosi attraente? La sua piazza principale, con le case colorate che la circondano, tutte più o meno delle stesse dimensioni e con la stessa struttura, ma con dei motivi decorativi sulla facciata unici e originali per ogni casa; queste case rappresentanto una delle testimonianze più vive di ciò che fu Telc nei suo primi decenni di vita, e furono costruite inizialmente con stile gotico, ma poi furono modificate con un impronta rinascimentale e barocca; il suo castello rinascimentale, risalente al XVII secolo, circondato da un bel parco e giardino inglese, e con all'interno un museo con una collezione etnografica e il racconto della storia della città, una collezione di opere del pittore Jan Zrzavý, e tanti interessanti oggetti d'arredo in cui è possibile riscontrare anche l'influsso della tradizione artistica e artigianale dell'Italia settentrionale in ques'area d'Europa; la sua fortezza, chiamata la Torre bianca, che, dai suoi circa 50 metri d'altezza offre una visione panoramica su tutta la cittadina ceca; la sua atmosfera tranquilla e rilassante, dovuta anche probabilmente alla presenza dell'acqua, nei piccoli laghetti che circondano la cittadina. Per chi volesse visitare Telc, la cittadina è facilmente raggiungibile in auto, essendo essa situata a solo una trentina di km dall'autostrada Praga-Brno; i due ingressi principali da cui si consiglia di entrare nella città sono le due porte storiche della citàà, una più piccola, chiamata Košer, e un'altra più grande, con due torri collegate da un ponte, originariamente di legno e oggi di pietra. Per chi volesse iniziare a farsi un'idea di quello che si può vedere a Telc, questi sono alcuni video relativi alla cittadina della Repubblica Ceca.

lunedì 12 dicembre 2011

Jeita Grotto, bellezza sotterranea del Libano

Le grotte di Jeita, chiamate Jeita Grotto, si trovano a una ventina di km a nord di Beirut, nella valle di Nahr al-Kalb, e sono un sistema sotterraneo costituito da due lunghe grotte carsiche calcaree collegate tra loro, una superiore e l'altra inferiore; la grotta superiore si snoda per poco più di 2 km, di cui solo 750 metri circa possono essere visitati, attraverso un camminatoio situato nella grotta; la grotta inferiore invece è più lunga, si estende per una lunghezza totale di poco più di 6 km, ma di questi solo 500 metri possono essere visitati, su una barca che percorre parte del canale d'acqua che scorre lungo la grotta; la grotta inferiore scorre circa una sessantina di metri sotto la grotta superiore e pare che le sorgenti che diano luogo al canale d'acqua che vi si trova all'interno siano usate per dissetare milioni di libanesi in tutto il Paese. In entrambi le grotte di Jeita è possibile ammirare innumerevoli stalattiti, stalagmiti e altre formazioni calcaree dalle forme più disparate, e passaggi bassi e angusti si alternano a anfratti e spazi più larghi e più alti, che vanno a formare delle vere e proprie camere sotterranee; in particolare, nella grotta superiore si possono visitare 3 grandi camere sotterranee, di cui la più grande ha un'altezza di 120 metri, mentre in quella chiamata camera bianca è possibile ammirare quella che sembra essere la stalattite più lunga al mondo, con i suoi 8,2 metri. Per chi volesse visitare Jeita Grotto, su questo sito è possibile acquisire informazioni utili, oltre che guardare alcuni degli scenari e delle formazioni calcaree che si possono ammirare nelle grotte, mentre qui si possono vedere dei video girati nelle grotte.

lunedì 5 dicembre 2011

Il cuju, antico sport cinese

Letteralmente significa "colpire la palla con i piedi"; stiamo parlando del cuju, un antico sport cinese in cui infatti i giocatori dovevano raggiungere degli obiettivi giocando la palla con i piedi, anche se sembra che fosse permesso colpire la palla anche con altri parti del corpo, escluse le mani. Quali erano le regole e gli obiettivi del cuju? Mah, a quanto pare essi potevano essere diversi e sono anche cambiati con il passare dei secoli. C'era una forma di cuju, chiamata zhu qiu, che consisteva in una partita tra 2 squadre, ciascuna composta da 12-16 giocatori, che dovevano cercare di buttare la palla in delle buche situate in fondo al campo degli avversari, superando la difesa degli avversari. Un'altra forma di cuju, chiamata invece bai da, aveva come obiettivo non tanto il buttare la palla nelle buche degli avversari, ma nell'effettuare dei tiri che riuscissero a raggiungere gli avversari, che non fossero nè troppo lunghi, nè troppo corti; in questa seconda versione, il punteggio del cuju non era basato sui goal effettuati ma sui punti che si accumulavano grazie alla qualità dei propri tiri. Ma nella storia del cuju, la versione zhu qiu, che sembra essere quella più antica, sembra abbia avuto una sua particolare evoluzione, che portò, prima, alla sostituzione delle buche situate su ciascuno dei due lati terminali del campo, con un unico buco situato in mezzo a una rete posta in verticale, come se fosse una rete di pallavolo bucata, e, poi, alla sostituzione delle due reti situate alle due estremità del campo con un'unica rete posta in mezzo al campo, con un buco in mezzo, e i giocatori delle due squadre dovevano far passare la palla per quel buco mandandola cosi verso il campo avverso. Curiosa la storia di questo sport cinese. Qualcuno dice che esso sia nato durante il regno dell'Imperatore giallo, a cavallo tra il XXVII e il XXVI secolo a.C., e sembra che in origine esso costituisse un allenamento fisico per i militari dell'impero; altri dicono che il cuju sia nato un po' più tardi, durante il periodo chiamato in inglese "Warring States Period", tra il V e il III secolo a.C.; in questo periodo sembra che il cuju venisse praticato non solo dai militari, ma anche dai civili. Durante il periodo della dinastia Han, tra il III secolo a.C. e il III secolo d.C. il cuju si diffuse a corte, dove veniva praticato nella forma del zhu qiu con 6 buche sui due lati estremi del campo; sembra che fu in questo periodo che nacquero veri e propri campi di cuju, i cosidetti ju chang, circondati da mura. Successivamente, durante la dinastia Tang, dal VII al X secolo d.C. cambiò la palla con cui si giocava il cuju, che fino a quel periodo era stata fatta di pelle ripiena di piume; sotto la dinastia Tang si diffuse invece per la prima volta una palla gonfiata ad aria con due strati di pelle. Inoltre, sempre durante questo periodo, sembra che la pratica del cuju uscì dalle mura di corte e si diffuse anche tra i giovani studenti, gli intellettuali e le donne. Ma il massimo della diffusione del cuju la si ebbe durante la dinastia Song, tra il X e il XIII secolo d.C., quando questo sport divenne uno sport popolare, si strutturò in organizzazioni che riunivano i giocatori di cuju e dove si iniziò a fare la distinzione tra giocatori di cuju professionisti, che erano iscritti alle organizzazioni riconosciute e che percepivano uno stipendio, pagato anche con i soldi che gli stessi giocatori dovevano dare per entrare nelle organizzazioni, e gli altri giocatori amatoriali. Una volta raggiunto l'apice della sua popolarità, il cuju iniziò il processo di declino sotto la dinastia Ming, tra il XIV e il XVII secolo d.C., durante la quale arrivò praticamente a scomparire come sport nazionale. Questa la storia, la nascita e il declino del cuju. Per avere un'idea di come si giocasse questo sport, è possibile vedere alcuni di questi video.