lunedì 25 ottobre 2010

Il deserto del Karakum, cuore del Turkmenistan

Occupa circa il 70% dell'intero territorio del Turkmenistan, si chiama Karakum ed è un enorme deserto che copre un'area di circa 40.000 km quadrati. Il suo nome significa "sabbia nera" e la sabbia è l'elemento naturale che la fa da padrona in quest'area. Sabbia che è caratterizzata dalla presenza di un sale particolare, frutto delle evaporazioni delle acque dei mari e dei fiumi della regione e dei resti dei depositi minerali alcalini presenti in zona. Le precipitazioni piovose, come si può ben immaginare, sono molto scarse; addirittura si parla di precipitazioni piovose ogni decennio, neanche ogni anni, e le uniche acque che arrivano nel deserto del Karakum sono quelle dei fiumi Tejen e Murgab, che scendono dalle montagne dell'Hindu Kush a sud, del fiume Amu Darya che arriva da nord-est, e di un canale costruito nel 1954, che è anche il canale artificiale più lungo al mondo; questo canale è infatti lungo quasi 1.400 km ed è stato costruito per irrigare la zona, ma alla lunga forse ha fatto più male che bene, provocando, con l'evaporazione delle acque fuoriuscoite dal canale, una consistente salinizzazione di molte zone del deserto. Ad ogni modo, grazie alla poca acqua che scorre in questa regione, nel deserto del Karakum si possono trovare anche delle oasi; le più grandi sono Mary e Tejen, e in esse si coltiva il cotone. Altre due particolarità del deserto del Karakum sono il fatto che nelle montagne del Bolshoi Balkan sono stati trovati anche dei resti di esseri umani primitivi, e i cosiddetti "crateri di gas" di Darvaza, dove viene bruciato, con danni collaterali probabili non indifferenti, il gas naturale copiosamente presente nella regione, oltre al petrolio. Per chi volesse iniziare a conoscere il deserto di Karakum, queste sono alcune immagini, mentre questi sono alcuni video girati lì.

lunedì 18 ottobre 2010

Dougga, o Thugga, importante sito archeologico della Tunisia

Sul suo suolo sono passati i Cartaginesi, i Numidi e i Romani, e in molti hanno lasciato un'impronta del loro passaggio. Si chiama Dougga, o Thugga, ed è uno dei più importanti siti archeologici della Tunisia. Si trova a poco più di 100 km a sud-ovest di Tunisi ed è situata sulle pendici delle montagne Tebersouk. La presenza dei Numidi in questo angolo di Tunisia è testimoniata dal Mausoleo di Massinissa, costruito nel 138 a.C., che contiene un importante iscrizione bilingue in punico e numidico. Più numerose invece le costruzioni risalenti all'epoca dei Romani. Tra questi il Capitolium, o Tempio Capitolino, fatto costruire nel 166 d.C. dall'imperatore Marco Aurelio; il tempio è dedicato a Giove, Giunone e Minerva ed ha sulla facciata quattro colonne scanalate con capitelli corinzi, che sono sormontate da un bassorilievo che raffigura l'imperatore Antonino Pio in volo tra gli artigli un'aquila. Un altro importante resto romano è costituito dal teatro, costruito nel fianco di una collina, e fatto costruire nel 188 d.C.; il teatro ospita più di 3.000 posti e ancora oggi viene utilizzato per rappresentazioni teatrali nei mesi estivi, in occasione del Festival di Dougga. Altri resti che meritano una visita sono il Tempio di Saturno, la Casa di Dioniso e Ulisse, e la Piazza dei Venti, costuita da una pavimentazione che, con il suo mosaico, forma una bussola enorma con i nomi e le direzioni dei 12 venti. Per chi volesse raccogliere ulteriori informazioni su Dougga, è possibile visitare questo sito, dove si trova anche una mappa dei resti archeologici della città e alcune foto, mentre qui è possibile vedere dei video girati là.

lunedì 11 ottobre 2010

Le barriere coralline di Buccoo, un po' rovinate ma sempre belle

Lungo la costa sudorientale dell'isola di Tobago, nello stato di Trinidad e Tobago, esiste un villaggio chiamato Buccoo, che di per sé non è niente di particolare, se non fosse per quello che offre il mare che lo bagna. Infatti davanti alla baia di questo villaggio si trovano 5 blocchi di barriere coralline, che arrivano a pochi metri dalla superficie del mare, e che quindi possono essere ammirate in tutta la loro bellezza anche da chi non fa immersioni, ma solo snorkelling. Questi 5 complessi corallini sono separati da profondi canali, circondano la Bon Accord Lagoon, e a oggi risultano un po' rovinati dall'inquinamento e dal massiccio andirivieni turistico, nonostante la zona sia stata definita parco marino protetto nel 1973. Nonostante ciò, se si va a Buccoo, è ancora possibile scorgere il fascino di questo sistema corallino e dei pesci che lo abitano. E' anche possibile navigare sul complesso corallino in barche dotate di fondi trasparenti che permettono di ammirare lo svolgersi della struttura corallina senza scendere in mare. E cosi si possono ammirare le diverse specie di corallo che formano queste strutture, quasi tutte adatte a stare in una zona in cui la forza del mare e delle sue onde è abbastanza violenta. Oggi si cerca di salvaguardare questa bellezza sottomarina, e ogni turista che vi va, può fare del suo, per esempio cercando di evitare di entrare in contatto con il corallo, ma limitandosi a guardarlo immergendosi in mare con una maschera. Per iniziare a rendersi conto della bellezza di questo posto, si possono vedere questi video.

lunedì 4 ottobre 2010

Le isole di Vava'u, gioiello di Tonga

Sono uno degli arcipelaghi di isole che formano lo stato di Tonga, e forse è uno dei più belli, dove la natura è stata lasciata abbastanza in pace ed è ancora libera di offrire ai visitatori i frutti del suo ininterrotto fluire. Si chiama Vava'u ed è formato da un gruppo di piccole isole, la cui maggior parte sono disabitate. Per fare un giro sulle isole di Vava'u si può utilizzare una delle barche messe a disposizioni dai locali, e si possono cosi ammirare le bellezze naturali che caratterizzano questi posti: le spiagge bianche e strette, le barriere coralline che circondano le coste, le rocce che cadono a picco sul mare, la foresta pluviale e selvaggia che ricopre buona parte di queste isole, il mare cristallino, e le più di 100 specie di pesci tropicali e colorati che abitano il mare dell'arcipelago. Un'altra attrazione del posto è costituita dalle balene, che si possono ammirare al largo di queste isole nel periodo che va da luglio a ottobre. Ideale per le immersioni e per lo snorkelling, questo posto offre anche paesaggi affascinanti sulla terra ferma, dove si possono passare dei momenti rilassanti a contatto con la natura incontaminata del posto. Per avere un'idea della bellezza delle isole di Vava'u, si può guardare questo video, mentre qui si possono vedere altri video girati nell'arcipelago. Per chi volesse visitare le isole di Vava'u, su questo sito, in inglese, si possono trovare informazioni utili, oltre che guardare una fornita galleria di foto del posto.