lunedì 26 luglio 2010

La Death Valley, la Valle della Morte

Il suo nome, Death Valley, Valle della Morte, evoca fascino e paura, e probabilmente è la causa di un numero di visite inferiori ad altri spettacoli naturali che si trovano negli Stati Uniti. Ma questa valle merita veramente una visita. Essa si snoda da nord a sud nella parte orientale della California, e, per un breve tratto, anche in Nevada, è lunga più di 200 km, e la sua larghezza media è di circa 40 km. Al suo interno si trova l'omonimo parco nazionale, che è leggermente più piccolo dell'intera valle. La Death Valley è una grande depressione dove una volta, più di 400 milioni di anni fa, c'era il mare, che poi s'è ritirato, mentre il suolo roccioso s'è alzato a causa dei movimenti del sottosuolo. Ma in alcuni punti la Valle della Morte è ancora sotto il livello del mare. Tra questi, il suo punto più basso, Badwater, Acqua cattiva, che si trova a 86 metri sotto il livello del mare. Ma perché fa paura la Death Valley? Forse perché nei mesi estivi la temperatura media supera i 40 °C, o forse perché in un anno intero cadono solo dai 3 ai 6 cm di pioggia. Numeri che trasmettono caldo, arido, secco, ambiente ostile e selvaggio, ai confini di ciò che è sopportabile. Ma la Valle della Morte va visitata, va attraversata in auto, con i finestrini aperti, non solo per respirare l'aria calda e torrida del posto, ma per ammirare dal vivo e senza filtri la crudezza di un paesaggio che sembra ti faccia tornare indietro nella storia e ti faccia vedere come s'è potuta evolvere un pezzo di terra da miliardi di anni fa a oggi. Percorrendo la Death Valley si possono ammirare lembi di deserto sabbioso, depressioni di deserto roccioso, zone in cui steppe aride ti parlano di residui di una vegetazione che stenta a resistere a quelle condizioni di vita, ma anche rarità naturali, come il corallo fossile, presente nelle pietre delle Funeral Mountains, o come i circa 600 tipi di fiori e piante del deserto. Per chi fosse interessato a visitare la Death Valley, su questo sito si possono raccogliere informazioni utili, mentre qui è possibile vedere diversi video girati nella valle.

lunedì 19 luglio 2010

Sri Pada, o Adam's Peak, la montagna dell'impronta sacra

Sri Pada, o Adam's Peak, è una montagna dello Sri Lanka alta poco più di 2.200 metri che non avrebbe niente di particolarmente interessante, se non ospitasse, sulla sua cima, un'impronta gigante della forma di un enorme piede, che da secoli viene venerata dai fedeli di diverse religioni. Infatti la cosa curiosa è che ogni religione attribuisce quest'impronta al passaggio della sua divinità o della sua guida. E così, per i musulmani, quella è un'impronta di Adamo, per gli Hindu, è l'impronta di Shiva, per i buddhisti è l'impronta di Buddha, e i cristiani portoghesi l'hanno attribuita a San Tommaso. Il periodo dei pellegrinaggi sul Sri Pada va da dicembre a maggio, e raggiunge il suo picco verso aprile, nel pieno della stagione secca, prima che arrivino i monsoni da sud-est. Molti pellegrini cercano di arriva in cima alla montagna prima dell'alba, per godersi l'affascinante spettacolo che quel luogo regala in quel particolare momento del giorno. I pellegrini arrivano spesso in autobus alla base della montagna da diverse città dello Sri Lanka, tra cui Kandy, Nuwara Eliya e Colombo, e poi salgono a piedi a rendere omaggio e a portare doni alla sacra impronta. Per chi fosse interessato ad approfondire la propria conoscenza su Sri Pada o fosse interessato a visitarla, questo è un sito, in inglese, dove raccogliere informazioni utili e dove vedere alcune immagini del luogo.

lunedì 12 luglio 2010

I locali di flamenco a Siviglia

Siviglia è uno dei centri del flamenco, e, come tale, è ricco di posti dove ascoltare e vedere spettacoli di flamenco e assaporare i ritmi magici di questa cultura millenaria che è arrivata e si è sviluppata in Andalusia dopo secoli e secoli di evoluzioni musicali e artistiche che hanno mescolato elementi della cultura gitana, ebraica e mora. Ecco allora alcuni suggerimenti su dove andare a godersi un'emozionante serata di flamenco se si è a Siviglia. Uno dei locali più storici è El Patio Sevillano, che si trova a Paseo Cristóbal Colón 11 A, vicino allo stadio della corrida, e che ha iniziato la sua attività, sotto altro nome, nel 1952; in questo locale si tengono due spettacoli di flamenco al giorno a partire dalle 19, e ciascuno di essi dura circa un'ora e mezza; naturalmente durante gli spettacoli è possibile cenare o bere dei drinks. Un altro locale abbastanza famoso per il flamenco a Siviglia è il Tablao Flamenco Los Gallos, situato in Plaza de Santa Cruz 11 nel Barrio de Santa Cruz, e che svolge la sua attività da più di 40 anni; anche qui due spettacoli serali, un po' più lunghi, di 2 ore l'uno, a partire dalle ore 20, con possibilità di cena o drinks. Poi c'è il Tablao El Arenal, uno dei locali di flamenco più storici di Siviglia situato in Calle Rodo 7, tra la Plaza de Toros e il Teatro de la Maestranza; questo locale raffinato, situato in un edificio tipico andaluso del XVII secolo, è specializzato soprattutto in serata private per gruppi di turisti con spettacoli di flamenco e cena inclusa. Un altro posto raffinato ed elegante dove ascoltare flamenco è El Palacio Andaluz, che si trova nel centro di Siviglia in Avenida M. Auxiliadora 18-b e dove si possono anche organizzare cene e feste private con spettacoli di flamenco. E ancora, un altro luogo tradizionale per il flamenco sivigliano è la Casa de la Memoria, anche'essa situata nel Barrio de Santa Cruz, e più precisamente C/Ximénez de Enciso 28; più che un locale, la Casa de la Memoria è un centro culturale, dove si alternano spettacoli di artisti di flamenco già affermati a esibizioni di giovani talenti. Questi sono solo alcuni dei posti dove godersi del buon flamenco a Siviglia, una città verament ricca di storia, di cultura... e di musica.

lunedì 5 luglio 2010

Le isole Bajuni, piccole perle della Somalia

A sud della Somalia, lungo la parte meridionale della sua costa che si affaccia sull'Oceano Indiano, si susseguono tante piccole isole di origine corallina che formano l'arcipelago Bajuni, o Bagiuni, o Giuba. Si tratta di isole lunghe e strette, che vanno da nord a sud, a partire dalla zona a sud della città di Kismaayo, o Chisimaio, fino a Ras Kiyemboni. Esse sono note per la lunga barriera corallina che le caratterizza, che ha un'altezza che va dai 10 ai 35 metri, per le loro bellissime spiagge e per la temperatura piuttosto alta dell'acqua che le bagna. Le isole principali dell'arcipelago Bajuni sono Chandra, Chovaye, Chula, Koyaama, Darakasi, Ngumi, Kismaayo, ora unita alla terraferma per il porto di Chisimaio, Kandhaivu, Fuma, Coiama, che è anche l'isola più grande, Thenina, Tegadi, Ambu e Gua. L'isola che è maggiormente popolata è Chula, che ospita un villaggio chiamato Ndowa. Per avere un'idea delle spiagge che si possono trovare sulle isole Bajuni, è possibile guardare queste foto, mentre questa è una foto scattata all'isola di Koyaama.