lunedì 29 agosto 2011

La grotta di Ali Sadr, una delle più grandi grotte al mondo

Si dice che sia una delle grotte più grandi al mondo. E' la grotta di Ali Sadr, che si trova a circa 100 km dalla città di Hamedan, nell'ononima provincia occidentale dell'Iran. La grotta è visitabile in barca, con un tour che prende un paio d'ore circa. L'ingresso è posto sul versante di una collina chiamata Sari Ghiyeh, dove si trova l'accesso anche da altre due grotte, Sarab e Soubashi, di cui la prima sembra contenere la sorgente che rifornisce di acqua la grotta di Ali Sadr. Lungo un reticolo di canali sotterranei che si estende per 11 km circa, si raggiunge un lago sotterraneo dove la grotta si allarga andando a formare uno spazio di circa 100 metri per 50 di grandezza e alto circa 40 metri; questo è considerato un po' il punto d'arrivo della navigazione della grotta, ma oltre a questo lago, sotto la grotta di Ali Sadr vi sono altri laghi sotterranei posizionati in altri punti ancora. Sopra i laghi si possono ammirare stalattiti e stalagmiti. Sembra che questa grotta abbia avuto origine milioni e milioni di anni fa, 150 milioni di anni fa per alcuni, 70 milioni per altri; è comunque indubbio che si tratti di una grotta antichissima, dove tra l'altro sono stati ritrovati anche, su alcune pareti lateriali, delle incisioni raffiguranti animali e scene di caccia, segno che forse questo posto era già conosciuto e utilizzato dalle prime comunità umane che si insediarono in questa zona; sicuramente la grotta era conosciuta ai tempi di Dario I, come testimonia una vecchia iscrizione all'ingresso della grotta. Nei tempi recenti, pare che la grotta venne scoperta, o riscoperta, sarebbe il caso di dire, una quarantina d'anni fa da un pastore del posto che stava cercando una sua capra smarrita. Per iniziare a capire come è fatta la grotta di Ali Sadr, è possibile guardare qualcuno di questi video.

lunedì 22 agosto 2011

Il Jantar Mantar di Jaipur, un osservatorio astronomico a cielo aperto

Jaipur è una città indiana che si trova nello stato federato del Rajasthan, a nord del paese. In questa città sorge un luogo particolare, che si chiama Jantar Mantar e che è una sorta di osservatorio astronomico a cielo aperto. Si tratta di un complesso di 14 grandi strumenti astronomici costruiti tutti in pietra, che avevano la funzione di studiare e comprendere i fenomeni celesti, dalla posizione di stelle e pianeti nell'universo alla previsione delle eclissi. Tutti questi strumenti furono costruiti tra il 1727 e il 1734, e pare, che per le conoscenze astronomiche dell'epoca, gli strumenti di Jantar Mantar brillasserro per la loro precisione. Tra di essi anche una meridiana per la misurazione del tempo, chiamata Samrat Yantra, che pare sia la meridiana più grande al mondo, data la sua altezza di 27 metri. Ma da dove viene il nome di questo originale osservatorio astronomico? Dall'unione delle due parole jantar e mantar, che vogliono dire rispettivamente strumento e calcolo; da qui il nome Jantar Mantar, che è un insieme di strumenti di calcolo dei fenomeni astronomici. Per chi volesse farsi un'idea del Jantar Mantar di Jaipur e dei suoi strumenti astronomici, è possibile guardare alcuni di questi video o alcune di queste immagini.

lunedì 1 agosto 2011

Sul Canal du Midi, navigando tra vigneti, storia e natura

Si chiama Canal du Midi, o Canal des Deux Mers, ed è un canale artificiale che fu costruito nel XVII secolo con l'intenzione di collegare l'Oceano Atlantico al Mar Mediterraneo, per permettere di andare da un mare all'altro senza dover circumnavigare l'intera Spagna. Il canale è lungo circa 240 km, ha una larghezza media di circa 15 metri ed una profondità media di circa 2 metri, e collega le città di Tolosa a quella di Sète. Oggi è possibile percorrere tutto il canale in barca, sulla cosiddetta Houseboat, e attraversare cosi la Francia facendo una vacanza all'insegna dell'immersione nella natura, del tuffo nella storia e della degustazione di vini. Infatti il canale corro in mezzo ad un paesaggio naturale costituito prevalentemente da distese di campagne e vigneti, lungo le sue rive si possono visitare cittadine che parlano di una storia antica, come Carcassonne e Narbonne, e degustare i vini della regione di Languedoc-Roussilon, una delle maggiori regioni produttrici di vini in Francia. Ma anche il Canal du Midi in sé è un'attrazione turistica, sia per i dettagli ingegneristici con cui è stato realizzato, sia per la storia che ci sta dietro. Il canale ha infatti più di 100 chiuse per permettergli di superare un dislivello di quasi 200 metri, e in tutto, tra dighe, tunnel e ponti, conta più di 300 strutture che gli consentono di compiere il suo percorso. A volere il canale fu Pierre-Paul Riquet, un ricco possidente che lavorò sul progetto anni e anni, seguì i lavori per circa 15 anni, finì indebitato per l'ingente quantità di spese da sostenere per il canale e che, alla fine, morì pochi mesi prima dell'apertura alla navigazione del canale. Pare che la costruzione del canale richiese la manodopera di 12.000 operai e che per eseguire questi lavori vennero fatti tutti contratti regolari e con stipendi più alti della media di allora, evitando anche il lavoro minorile. Insomma un progetto innovativo, sia nelle intenzioni che nei metodi usati. Per chi fosse interessato, qui è possibile vedere alcuni video che mostrano quello che si può vedere lungo il Canal du Midi.