lunedì 31 maggio 2010

Aldabra, uno degli atolli corallini più grandi al mondo

Costituisce uno degli atolli corallini più grandi al mondo, si chiama Aldabra e si estende a forma di anello per più di 30 km, con uno spessore di oltre 14 km. Fa parte dell'arcipelago delle Seychelles e si trova a circa 1.000 km da Mahé, forse l'isola più importante dell'intero arcipelago. L'anello corallino di Aldabra dà vita a 4 isole più visibili: Picard (West Island), Polymnie, Malabar (Middle Island) e Grande Terre (South Island), e a più di 40 tra isolotti e rocce coralline; all'interno di questo anello c'è una laguna che è nota per le sue maree, che arrivano a svuotare completamente la laguna in fase di bassa marea, e a riempirla completamente con correnti d'acqua molto forti, in fase di alta marea. Gli abitanti più prestigiosi di questa bellezza naturale sono le tartarughe giganti, tipiche di questo angolo di mondo e presenti ad Aldabra in circa 200.000 esemplari. Altri animali rari e caratteristici di Aldabra sono i grossi granchi del cocco, i pesci martello, le aquile di mare, gli squali tigre, e i ralli golabianca, forse gli unici uccelli al mondo incapaci di volare. L'unica presenza umana semi-fissa ad Aldabra è costituita dal gruppo di scienziati che vivono sull'isola di Picard per pochi mesi all'anno. Per chi fosse interessato a scoprire le bellezze di Aldabra, si consiglia la visione di questo video, mentre questi sono altri video in cui è possibile ammirare alcuni aspetti di questo affascinante atollo corallino.

lunedì 24 maggio 2010

Il Parco nazionale di Djerdap, in Serbia

In Serbia, a sud dei Carpazi, lungo il Danubio, si estende un parco nazionale molto interessante sia per le sue bellezze naturali sia per le rovine storiche in esso presenti. Si chiama Parco nazionale di Djerdap, anche se in lingua serba si scrive Đerdap, e prende il nome dalla diga che segna uno dei suoi confini; l'altro confine, all'estremo opposto, è rappresentato dalla fortezza di Golubac. Nella zona del parco, che si snoda per un'area complessiva di 640 km quadrati circa, giace anche la città di Kladovo. Dal punto di vista naturalistico, le attrazioni più interessanti sono le Gole di Djerdap, che sono anche chiamate Porte di ferro, e che sono delle gole profonde di roccia scavate dal Danubio e lunghe un centinaio di metri. Ognuna di queste gole ha un nome: Gornja Klisura, Gospođin Vir, Veliki Kazan, Mali Kazan, Sipska Klisura; le prime due hanno pareti che superano i 200 metri di altezza. La natura del Parco nazionale di Djerdap offre anche spettacoli rari per quanto riguarda la flora, dal momento che le condizioni naturali della zona hanno fatto si che oggi ci siano nel parco oltre 1.100 specie di piante. La fauna del parco invece è costituita principalmente da quelle specie animali che ben si adattano ai luoghi impervi e poco accessibili, e tra queste vi sono soprattutto cervi, sciacalli, pipistrelli, serpenti, linci e cormorani. Dal punto di vista invece delle rovine storiche, nella zona di Epenski Vir si possono ammirare alcuni resti, soprattutto sculture, di un'antica civiltà del Neolitico, mentre in altre zone del parco si possono osservare i resti del passaggio dell'imperatore romano Traiano che qui passò nel corso della campagna di Dacia; tra questi resti una strada romana, i resti di un ponte risalente a quel periodo storico e una Tabula Traiana, che è un'iscrizione dedicata all'imperatore scolpita nella parete della montagna. Venendo a tempi relativamente più recenti, da vedere è la fortezza di Golubac, costruita nel XIV secolo per difendere le rive del Danubio dagli attacchi dei nemici. Per chi volesse avere ulteriori informazioni sul Parco nazionale di Djerdap, questo è il sito del parco, dove è possibile anche pernottare, fare escursioni guidate e anche praticare sport acquatici.

lunedì 17 maggio 2010

A Médina, vicino a Dakar, un centro di formazione per combattere povertà e disoccupazione

Médina è un piccolo comune senegalese che fino al 1996 costituiva un quartiere di Dakar, la capitale del paese africano. Da quell'anno esso è invece un comune indipendente, caratterizzato purtroppo da povertà, disoccupazione e violenza. Questa situazione va forse collegata alle modalità delle sue origini. Médina fu creata tra il 1914 e il 1915 come un centro tipico abitato da indigeni e distinto dai quartieri europei di Dakar. L'intento era quello di recuperare un modo di abitare la città più vicina ai principi della cultura delle etnie che vivevano in questo angolo di Africa. Ad esempio le case erano state costruite con una geometria architettonica che ricordava quella del villaggio, e al loro interno le stanze davano tutte su un cortile in cui spesso sorgeva un albero. Seppur le intenzioni originarie fossero positive, purtroppo con il passare del tempo Médina si è trasformata un po' in un ghetto, caratterizzato da condizioni di vita precarie. Al suo interno oggi vi sono molti ragazzi e molte ragazze che abbandonano la scuola precocemente e molti giovani senza lavoro. Per aiutare queste persone a costruirsi un futuro dignitoso è stato creato un Centro di Formazione che si propone di formare adolescenti e giovani per prepararli a un lavoro di artigianato secondo i principi del commercio equo e sostenibile, in particolare nei settori della tintura e della sartoria. Per avere ulteriori informazioni su questo centro e sul comune di Médina, è possibile visitare il sito www.cfmedina.insenegal.org.

lunedì 10 maggio 2010

Principe, l'isola più piccola di São Tomé e Principe

São Tomé e Principe è un piccolo stato costituito da due isole, come dice il nome stesso del paese: São Tomé e Principe. La seconda di queste isole, Principe, è la più piccola, circa 140 km quadrati di superficie, e dista circa 150 km da São Tomé. La si può raggiungere in barca o in aereo. La sua capitale si chiama Sant'Antonio ed è tra le più piccole capitali al mondo, con solo 5.000 abitanti circa. A Principe si parla, oltre al portoghese, un dialetto particolare che si chiama principense, o lungulyè, che rispecchia l'incrocio di cultura africana e europea che percorre tutta la storia di quest'isola, oltre a un altro dialetto, il forro, meno utilizzato rispetto al principense. Dal punto di vista paesaggistico, molto belle sono alcune spiagge dell'isola, come Praia Banana, che colpisce per la bellezza della sua sabbia bianca. Da visitare anche l'Obo National Park, dove sorge anche il Pico de Principe, una montagna che raggiunge quasi i 1.000 metri. Altre montagne che non superano i 1.000 metri e che si stagliano di fronte all'oceano, davanti all'isoletta di Ilheu Bom Bom, ricordando la natura vulcanica dell'isola, sono i cosiddetti "due fratelli", "dois irmãos" in portoghese, il Pico Papagayp e la Pedra de Galè. A nord dell'isola anche un luogo di importanza storica per la storia della scienza, e cioé la piantagione dove lo scienziato inglese Sir Arthur Eddington sperimentò la teoria della relatività di Einstein; a ricordare l'evento, una targa commemorativa.

lunedì 3 maggio 2010

I Pitons, le montagne simbolo di Santa Lucia

Costituiscono il simbolo dell'isola caraibica di Santa Lucia e sono state immortalate nella bandiera di questo piccolo paese. Sono i monti Pitons, 2 coni spettacolari di origine vulcanica situati nella parte meridionale della costa occidentale di Santa Lucia, vicino alle città di Soufrière e Choiseul. Il più alto dei 2 Pitons si chiama Gros Piton, mentre il più piccolo si chiama Petit Piton. Entrambi raggiungono un altezza di poco inferiore agli 800 metri. A collegare le due cime una frattura nel terreno, chiamata, Piton Mitan, da cui esce della lava. In questo video si puà avere una visione dall'alto dei monti Pitons, mentre in quest'altro video è possibile vedere le 2 montagne dal basso. E' possibile osservare i 2 Pitons anche da altri punti panoramici, effettuando delle escursioni nelle foreste circostanti. Qui è possibile vedere altre immagini dei monti Pitons. I monti Pitons sono ricoperti da una fittissima vegetazione e sono circondati ai loro piedi da piccole baie che, data l'origine vulcanica del posto, sono caratterizzate da sabbia scura. Lungo la costa che circonda i Pitons, si susseguono i villaggi colorati dei pescatori. Oltre ad essere stati raffigurati sulla bandiera di Santa Lucia, le due note montagne hanno dato anche il nome a una birra prodotta lì.