lunedì 27 febbraio 2012

Passeggiando sotto il Salto El Sapo

Vicino alla laguna di Canaima, nella parte orientale del Venezuela, c'è una cascata dove è possibile passeggiare sotto il salto d'acqua, camminando tra le rocce che lo determinano. E' il Salto El Sapo, una cascata non altissima, ma con un getto d'acqua abbastanza potente, soprattutto nel periodo delle piogge, che va più o meno da maggio a novembre. Quando si arriva in prossimità del Salto El Sapo, prima si può ammirare dalla cima della cascata il panorama che si dispiega sotto di essa, con le pianure verdeggianti tipiche del posto, le cosiddette sabanas, che si distendono dietro gli spruzzi dell'acqua della cascata e lungo il corso d'acqua della deviazione del fiume Carrao dove si trova la cascata. Poi, possibilmente in costume, è possibile incamminarsi su un camminatorio scavato nella roccia, grazie al quale appunto si passa sotto il getto d'acqua della cascata. Si è sufficientemente protetti per non essere travolti dalla forza dell'acqua, ma non per non essere bagnati, cosa anzi che è piuttosto garantita. Ma la sensazione che si può provare passando sotto le acque del Salto El Sapo forse vale bene qualche, o molte, gocce d'acqua. Per iniziare a vedere il Salto El Sapo e a capire cosa vuol dire il suo attraversamento a piedi, è possibile iniziare a vedere qualcuna di queste foto o qualcuno di questi video.

lunedì 20 febbraio 2012

Canaima, la laguna d'acqua rossa

In Venezuela esiste un posto con una laguna dove l'acqua non è blu o azzurro/verde cristallina, ma rossa-rosso/marrone. Questa laguna si chiama Canaima e si trova nella parte orientale del Venezuela. E' una laguna che viene alimentata dal fiume Carrao, e il colore particolare delle sue acque è dovuto alla presenza dei minerali che si trovano sott'acqua, ferro in particolare, e al tannino rilasciato dalle piante della laguna. Gli stessi processi naturali che determinano quel colore particolare dell'acqua della laguna fanno anche si che, vicino alla riva, sull'acqua ci sia anche un leggero strato di schiuma, cosa che potrebbe far subito pensare a sporco e inquinamento, ma che in realtà è conseguenza degli elementi e dei processi naturali che ci sono nella laguna; e anche la spiaggia che si trova a riva ha un colore particolare, tendente al rosa, colore dovuto alla presenza del quarzo. Nella laguna Canaima è possibile anche immergersi, per provare a fare il bagno nell'acqua rossa, cosi come è possibile navigare con una canoa o con una lancia, e godersi lo spettacolo dei 3 piccoli salti d'acqua che ravvivano uno dei lati della laguna: Hacha, Golondrina ed Ucaima. Sempre dalla laguna è possibile ammirare i cosiddetti tepuyes, che sono delle formazioni di roccia e terra che hanno una forma particolare di piramide tronca; i loro nomi sono: Topochi, Kuravaina e Nonoy. Per chi volesse farsi un'idea della laguna Canaima e del colore delle sue acque, qui è possibile vedere alcune foto, mentre qui è possibile vedere alcuni video girati in laguna.

lunedì 13 febbraio 2012

Suq Al Alawi, l'antico mercato di Jeddah

Per chi si trova come turista a Jeddah, un quartiere degno di una visita è il Suq Al Alawi. Si tratta del mercato più antico della città e si trova non lontano dal porto, lungo una via che porta lo stesso nome, una traversa della strada Al Dahab, nel quartiere di Jeddah chiamato Al Balad, che sarebbe il centro storico della città. Qui, nel corso dei secoli, uomini e donne provenienti da molti paesi diversi si trovavano a commerciare i loro beni, dopo aver attraversato il deserto o dopo aver navigato lungo il Mar Rosso. Ora sicuramente, rispetto all'atmosfera che si respirava in questo quartiere secoli fa, molto è cambiato; al posto di molte bancarelle per esempio oggi ci sono ora i negozietti illuminati da luce artificiale. Ma qualcosa della storia di questo antico mercato è rimasto; come i palazzi in pietra corallina caratteristiche dell'architettura araba di questa zona, con le tipiche finestre chiuse da tralicci di legno intagliato, chiamate mashrabiya; come le vecchie case, di cui alcune anche un po' decadenti, che emanano ancora sapori antichi; come alcuni dei prodotti venduti nel mercato, come la presenza di una forte componente religiosa musulmana in tutto il quartiere del mercato. Per avere una prima idea di quello che si può vedere a Suq Al Alawi, si può vedere questa foto, che mostra una delle case tipiche della zona del mercato.

lunedì 6 febbraio 2012

La leggenda di Jeddah, seconda città dell'Arabia Saudita

Interessanti le voci che circolano intorno al nome della seconda città dell'Arabia Saudita, Jeddah. C'è chi sostiene che questo nome derivi da un termine che significava spiaggia, e questo dipenderebbe dalla posizione di questa città, situtata lungo le coste del Mar Rosso. Ma in realtà, nella lingua araba, spiaggia oggi si dice shati, parola che non sembra avere molto a che vedere con quella che indica la seconda città dell'Arabia Saudita. Ben più interessante, e forse anche più linguisticamente fondata, sembra essere la seconda ipotesi, o meglio, la seconda leggenda che spiega l'origine del nome di questa città. Secondo questa leggenda il nome Jeddah deriverebbe alla città dal suo ospitare la tomba di Eva, nonna dell'umanità; e guarda caso, nonna in arabo si dice jadda, con un'assonanza che non può sfuggire con il nome della città. Pare addirittura che questa leggenda avesse talmente attaccato in zona, che le autorità religiose della città furono costrette, nel 1975, a sigillare con il calcestruzzo quella che si credeva essere la tomba di Eva per evitare che i fedeli wahabiti si radunassero a pregare su di essa, rischiando di commettere il grave peccato dell'idolatria. Detto questo, per essere completi, bisogna anche dire che Jeddah si può scrivere o dire anche Jedda, Gidda, Jidda o Jiddah, ma sempre lì andiamo a parare, alla nonna dell'umanità. E la presenza della sua tomba, anche se solo leggendaria, contribuisce non poco all'importanza di questa città. Per chi fosse interessato a visitare il luogo dove si trova questa leggendaria tomba, l'indirizzo è 7695 Old Makkah Road, nel quartiere di Al Ammariyah, mentre qui si possono vedere alcune foto della tomba.