lunedì 11 giugno 2007
Le bare sospese nelle grotte di Sagada
Grande e sbalorditiva invenzione funeraria, quella delle comunità delle Filippine che vissero nei pressi di Sagada. Qui infatti i defunti non venivano sepolti sotto terra o in loculi scavati nella roccia, ma in bare che venivano letteralmente appese alle pareti delle grotte calcaree che circondavano i centri abitati. E al turista che arriva a Sagada si presentano queste alte cataste formate da bare impilate una sopra l'altra, di cui le più alte risalgono anche a 500 anni fa. La tradizione voleva infatti che quando qualcuno moriva lo si mettesse in queste bare fatte di legno, in posizione fetale, e lo si lasciasse lì per circa 5 anni. Dopo che il corpo si era decomposto le ossa venivano prelevate e portate a casa dei parenti del defunto, dove iniziava una festa in suo onore. Questa festa durava dai 3 ai 5 giorni, dopo di che le ossa venivano riposte nella bara e rimesse nelle cave per altri 3-5 anni. Questo rituale veniva ripetuto 3 volte, dopo di che la famiglia si teneva definitivamente le ossa del proprio caro a casa, avvolte in panni tradizionali. Per visitare queste bare, bisogna scendere nelle grotte con lampade ad olio e camminare per qualche ora tra grotte e pozze d'acqua nell'oscurità più assoluta. Intorno alle grotte, il paesaggio di Sagada è suggestivo, con boschi e cascate, e con un inconsueto alternarsi di grandi risaie e di foreste di pini.
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