In Corea del Sud vi sono molti templi che raccontano la storia del buddismo coreano e dei monaci che hanno sviluppato il buddismo in questo paese. Tra questi forse il più importante è quello di Beomeosa, o Pomosa, costruito sui pendii del monte Kumjong, nella zona di Busan, la seconda città della Corea del Sud. Il suo nome significa "Tempio del pesce Nirvana". Questo tempio fu costruito nel 678 durante il regno di Silla e si dice che il fondatore sia stato il monaco Uisang, importante figura del buddismo coreano in quanto fu il fondatore del movimento Hwaeom, la versione coreana della Scuola Huayan del buddismo cinese. Dopo il suo ritorno dalla Cina, il monaco Uisang si dedicò alla diffusione del suo insegnamento e si dice che costruì una decina di templi in cui si insegnava la sua dottrina. Attualmente il tempio di Beomeosa è costituito da 7 siti principali, chiamati in inglese, rispettivamente, National Treasure 250 (Three Story Stone Pagoda), National Treasure 434 (Dae-ungjeon), Tangible Cultural Asset 2 (Jogyemun), Tangible Cultural Asset 11 (Wonhyoam Eastern Pagoda), Tangible Cultural Asset 12 (Wonhyoam Western Pagoda), Tangible Cultural Asset 15 (Flag Pole Holder), Tangible Cultural Asset 16 (Stone Lamp). Intorno al complesso principale del tempio, vi sono altri 11 piccoli monasteri o templi: Chongnyong-am (Blue Lotus Hermitage), Naewon-am (Buddha's Celestial Teaching Hall Hermitage), Kyemyong-am (Rooster's Crow Hermitage), Taesong-am (Great Saint Hermitage), Kumgang-am (Diamond Hermitage), Anyang-am (Peace Nurturing Hermitage), Miruk-am (Maitreya Hermitage), Wonhyo-am (Former hermitage residence of the famous monk, Wonhyo), Saja-am (Lion Hermitage), Mansong-am (Great Teacher Hermitage), Chijang-am (Ksitigarbha Hermitage). Purtroppo 2 incendi, il primo nel 1592 e il secondo nei primi anni del 1600, distrussero parte del complesso, che originariamente era ancora più grande di come appare oggi, ed era arrivato a ospitare più di 1.000 monaci in più di 360 celle. Per conoscere meglio la storia del tempio di Beomeosa è possibile visitare questo sito, in inglese, dove si possono vedere anche alcune immagini del complesso.
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