lunedì 3 ottobre 2011
Il Nemrut Dagi, il distaccamento terreno dell'olimpo in Turchia
Fu pensato da Antioco I re di Commagene nel I secolo a.C., oltre che come suo tumulo personale, anche come una sorta di sede terrena dell'olimpo, dove dovevano venire erette le statue delle divinità che popolavano il mitico posto celeste, ciascuna seduta su un grande trono. E' il Nemrut Dagi, che giace sul Monte Nemrut, alto poco più di 2.000 m. Oggi, di questo grandioso progetto, sono rimasti solo alcuni resti, in quanto terremoti e intemperie naturali hanno provveduto a distruggere tutto il resto. Ma ne vale comunque ancora la pena di fare le circa due ore di cammino, di cui alcune anche molto impegnative, per arrivare, dalla base dove si lasciano i mezzi, alla cima di questo monte. Il Nemrut Dagi era costituito da un tumulo di pietra alto circa 50 metri e con un diametro di circa 150 metri, dove erano situati alcuni altari con le statue di Antioco I e di alcune divinità dell'olimpo; sotto al tumulo vi erano, e vi sono ancora, 3 terrazze, una che dava verso nord, l'altra che dava verso ovest, e l'ultima orientata verso est; la prima era il luogo dove si ritrovavano i pellegrini che raggiungevano il monte provenendo dalle diverse direzioni, e all'ingresso v'erano due statue raffiguranti, rispettivamente, un leone e un'aquila, due animali-simbolo del Regno di Commagene; la seconda ospitava 5 statue alte 9 metri ciascuna, raffiguranti rispettivamente, seduti su un trono, Antioco I, naturalmente, e 4 divinità: Tyche, Marte, Apollo e Zeus; oggi di queste statue sono rimaste alcune teste, posate per terra, vicino ai piedi, in quanto le intemperie naturali e i terremoti hanno decapitato le statue; nella terza terrazza, quella a est, si ritrovano statue simili a quelle della terrazza precedente, ma dislocate in modo diverso; inoltre su questa terrazza, si possono vedere i resti delle 3 scalinate che portavano i pellegrini agli altrari e alle statue poste sopra di essi; in questa terza terrazza le statue si sono conservate meglio, anche se le teste dei personaggi raffigurati sono un po' rovinate; dietro alle basi di queste statue, si può leggere il testo con cui Antioco I incise su pietra la sua volontà di essere sepolto qui; degli altari originali è rimasto solo un vecchio basamento. Insomma, nonostante il passare del tempo abbia rovinato e portato via alcune delle costruzioni del Nemrut Dagi, questo mausoleo colossale rimane ancora un luogo suggestivo, anche per la posizione in cui si trova, motivo per cui spesso si tende a salire all'alba, per vedere lo spettacolo delle statue e della montagna con i colori delle prime luci del giorno. E pensare che del Nemrut Dagi non si sapeva niente fino al 1881, quando fu scoperto da un geologo ottomano, e che i lavori archeologici sul posto iniziarono solo dopo la metà del secolo scorso. Per chi volesse farsi un'idea dello spettacolo offerto dal Nemrut Dagi, queste sono alcune immagini, mentre qui si possono vedere alcuni video girati sul posto.
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