lunedì 21 marzo 2011

I nomadi della Siria, i Beduini e gli Shawaya

Nelle regioni più interne della Siria vivono delle comunità di nomadi che si possono dividere in due macro-gruppi principali: uno è quello degli Shawaya, l'altro è quello dei Bedu, i Beduini. Gli Shawaya vivono principalmente vicino ai grandi fiumi che scorrono in Siria, come l'Eufrate, il Tigri, il Khabour e l'Oronte, e discendono dai contadini e dai pastori che hanno vissuto per secoli queste regioni. I Beduini invece vivono viaggiando nei deserti che attraversano Siria, Giordania e penisola arabica. Ed è proprio da questa penisola che pare essi, essenzialmente pastori di cammelli, siano arrivati circa 400 anni fa, e ancora oggi i capi delle tribù nomadi di Beduini mantengono forti legami con l'Arabia Saudita, da cui anche pare che ricevano ogni anno dei finanziamenti che vanno sotto il nome di sharha. I Beduini conciliano appartenenza allo stato siriano con un proprio sistema di leggi, cui spesso essi ricorrono per risolvere i casi di conflitto tra membri della tribù; a queste leggi, applicate da un giudice membro della comunità, spesso una persona anziana e rispettata, sono soggetti anche i capi-tribù. Per tutti i nomadi della Siria non è facile perpetrare oggi il loro stile di vita, basato su valori quali l'indipendenza, la generosità e l'onore; crisi economica e siccità spingono molti di loro a spostarsi nelle grandi città della Siria o del Golfo Arabico, con il rischio molto concreto di tagliare i legami con le loro radici e di perdere il loro stile di vita nomade e libero. Questo, nonostante gli sforzi del governo siriano, che ha adottato misure concrete per aiutare questi nomadi a rimanere nel deserto a condurre la loro vita di sempre, per esempio dando loro dei sussidi e fornendo loro delle scuole mobili, per permettere cosi ai loro bambini di frequentare la scuola anche durante i periodi di migrazione in cui le tribù si spostano in cerca di terre da pascolo. Da questa pagina, quasi tutta in inglese, è possibile partire per approfondire la propria conoscenza dei nomadi di Siria.

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