lunedì 28 novembre 2011
Il kemari, antico sport giapponese
Si chiama kemari, ed un antico sport giapponese che iniziò a diffondere nel paese del Sol Levante durante un periodo che nella storia del Giappone viene chiamato Asuka, nel VII secolo d.C., anche se poi si affermò come sport popolare solo nel periodo successivo della storia giapponese, cosiddetto Heian, che va dall'VIII al XII secolo d.C.; ancora più avanti nel tempo, verso il XIII secolo, sono arrivate le regole scritte del gioco. Pare che il kemari derivi, o comunque sia stato influenzato da un sport simile cinese chiamato cuju, e ancora oggi il kemari viene praticato durante alcune feste popolari presso i templi shintoisti. Come si gioca al kemari? I giocatori, chiamati mariashi, si dispongono più o meno in cerchio, su un campo di circa 6-7 metri quadrati, vestiti con abiti tradizionali risalenti al periodo Asuka, e si passano al volo una palla fatta di pelle di daino, chiamata mari, con i piedi; lo scopo del gioco è quello di continuare a passarsi la palla senza farla cadere per terra; non ci sono quindi né vinti né vincitori alla fine della cosiddetta "partita", ma si gioca solo con il fine di prolungare questo palleggio più a lungo possibile. Oltre che con i piedi e con altre parti delle gambe, la palla può essere presa anche con la schiena, e, pare in casi eccezionali, anche con i gomiti. Chi volesse vedere una partita di kemari, può guardare questo video.
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