lunedì 9 febbraio 2009

Le isole Bijagos, angolo fuori dal mondo della Guinea-Bissau

Lungo la costa della Guinea-Bissau v'è un arcipelago di decine e decine di piccole isolette, circa 90, che coprono una superficie complessiva di 15.000 km quadrati. Si chiamano Bijagos, sono per lo più pianeggianti e di origine vulcanica, e costituiscono un angolo di mondo dove sembra che il tempo si sia fermato. Molte sono disabitate, mentre su altre vive un popolo di indigeni senza acqua, elettricità e telefono. Gli abitanti di queste piccole isole vivono infatti ancora in capanne di fango e frasche, praticano una religione animista e riconoscono come uniche autorità del villaggio il capo-villaggio e lo stregone. Si tratta di piccole comunità matriarcali, con una vita scandita da fasi ben precise in cui si entra grazie a precisi e rigorosi riti di iniziazione. La gente delle isole Bijagos è molto superstiziosa e ha un forte culto degli antenati. I morti vengono seppelliti lontani dal villaggio perché gli spiriti non disturbino la vita della comunità e quando si ritiene che spiriti negativi siano arrivati in comunità, l'intero villaggio si trasferisce per sfuggire ai loro influssi negativi. Gli abitanti delle Bijagos vivono di caccia e pesca, coltivano solo un po' di fagioli, miglio, patate dolci, pistacchi, riso, ricavano olio dalla palma e producono dell'ottimo miele. Producono anche delle belle statue e maschere di legno. Usano il baratto e il denaro lo conoscono da poco. Dedicano la maggior parte del loro tempo al riposo, alla cura dei bambini, alle relazione sociali e ai riti magici. Gli uomini, una volta scelta una donna con cui vivere, possono decidere anche di lasciarla dopo un po' di tempo, nel caso in cui vogliano andare con un'altra donna o nel caso in cui la prima non faccia figli. Per lui solo l'obbligo di curare il figlio con la donna che gliel'ha dato fino a che questo non diventi autonomo. Oltre al fascino della popolazione locale, le isole Bijagos attraggono anche per le sue bellezze naturali. Si tratta infatti di una riserva naturale protetta con un'alternanza spettacolare di foreste, mangrovie, savana e spiagge. Tra gli animali più rari presenti su queste isole, si trovano le tartarughe marine, i coccodrilli, le scimmie, gli ippopotami e tanti uccelli marini. Le isole più popolate sono Bubaque, Bolama, Maia e Orango, che possono fungere da basi per un'esplorazione delle isole dell'arcipelago. Sembrerà strano ma queste isole sono state scoperte proprio da 2 italiani: il savonese Antonio da Noli e il veneziano Alvise Cadamosto. Per incominciare a conoscere le isole Bijagos, queste sono alcune immagini, mentre qui è possibile vedere alcuni video girati nell'arcipelago.

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