lunedì 15 settembre 2008
Dentro l'Ospedale della Divina Provvidenza di San Salvador, la casa del Vescovo Martire Oscar Arnulfo Romero
Quando divenne Vescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero rifiutò di andare a vivere in un palazzo vescovile che avrebbero costruito tutto per lui, ma decise di vivere in una stanzetta nella sacrestia dell'Ospedale della Divina Provvidenza, nel quartiere Colonia Miramonte, a nord della capitale salvadoregna, a contatto con le sofferenze dei suoi compaesani colpiti da dolore e malattia, soprattutto da cancro. E qui, nella cappella di quest'ospedale, egli fu assassinato il 24 marzo del 1980 mentre celebrava messa, per il suo impegno a favore dei poveri, degli oppressi e di tutti coloro che erano vittime delle violenze e delle prepotenze della dittatura che allora imperversava in questo paese. Ancora oggi, quest'ospedale, che vive unicamente delle donazioni dei cittadini, continua ad offrire aiuto medico e rifugio spirituale per chi è colpito da gravi malattie. La maggior parte dei pazienti finisce qui spesso nella fase terminale della propria malattia, abbandonati da famiglia e amici, che non sono in grado di sostenerli economicamente, ed essi spesso qui terminano i loro giorni. E qui, in quest'ospedale, ogni anno arrivano tantissime persone che vogliono visitare la cappella dell'ospedale dove Romero, considerato martire dalla Chiesa Cattolica, celebrava messa, e la stanza dove egli viveva. In essa sono conservate ancora alcuni oggetti personali, l'abito da messa che il Vescovo usava indossare, molte targhe di riconoscimento donate da chi aveva ricevuto aiuto da Monsignor Romero, e i 205 libri che costituivano la sua piccola biblioteca personale.
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