lunedì 13 aprile 2015

Gli Tsimihety del Madagascar, coloro che non si tagliano i capelli

Tsimihety nella lingua del posto significa "coloro che non si tagliano i capelli"; questo appellativo risale a una forma di protesta che questo popolo mise in atto nei confronti delle ferree regole imposte da Radama I, che fu re del Madagascar dal 1810 al 1828. Gli Tsimihety vivono nelle regioni centro-settentrionali del Madagascar e sono una società caratterizzata da un forte egualitarismo e da una forte insofferenza nei confronti di qualsiasi autorità; per questo hanno sempre mantenuto un certo livello di autonomia dai governi che si sono succeduti nel Madagascar. Sono un popolo prevalentemente di agricoltori, che ha una particolarità: per loro è tabù lavorare la terra il martedi. Il loro numero si aggira intorno al milione di individui, un numero destinato tuttavia a crescere a causa dell'alto tasso di natalità che caratterizza la loro società. Essi parlano un dialetto che deriva della tradizione delle lingue maleo-polinesiache, in cui al malgascio, la lingua base del Madagascar, si aggiungono elementi linguistici dell'arabo e del francese, essendo stato il Madagascar una colonia francese.

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