mercoledì 24 gennaio 2007

Lago Titicaca e tribù Uros

Vi sono tanti elementi che fanno del lago Titicaca, al confine tra Perù e Bolivia, uno dei laghi più interessanti del mondo.
E' il lago navigabile più alto del mondo (3.856 metri).
Secondo le leggende degli indios del posto fu la culla della dinastia Inca, poichè fu sull'Isla del Sol, posta proprio su questo lago, che nacquerò, dal dio sole, Manco Kapac e la sorella-consorte Mama Oello, i primi due Inca della storia.
Ma soprattutto è sul lago Titicaca che sorgono le isole Uros, che prendono il loro nome dagli Indios che vi abitano, e che hanno la particolarità di essere isole galleggianti di canna di bambù.
Secondo una leggenda del posto nelle vene degli Uros scorreva sangue nero, che permetteva loro di sopravvivere alle rigide temperature notturne del lago e impediva che annegassero.
Si dice che l'ultimo Uro autentico morì nel 1959, dopo che la maggior parte degli Uros del posto avevano già abbandonato le isole per una grave siccità.
In seguito gli Uros si fusero con alcune tribù aymarà e quechua, ma gli indios di sangue misto mantennero le loro usanze e i loro costumi.
Gli abitanti delle isole Uros pescano e cacciano uccelli e la loro sopravvivenza è basata molto sulla vegetazione lacustre, soprattutto sulle canne, utilizzate per costruire, oltre che i basamenti delle isole, anche le costruzioni e le imbarcazioni.
Le isole più importanti sono Toranipata, Huaca, Huacani, Santa Maria e Taquile, abitata da abilissimi tessitori che vendono ottimi capi in lana e alpaca, i cui disegni simbolizzano la posizione sociale e familiare di chi li indossa. Su queste isole è difficile trovare hotel, ma gli Uros accolgono con ospitalità i turisti nelle loro costruzioni di canna.

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